Didone e Enea alle terme romane

Caracalla: Purcell per inaugurare la stagione

Recensione
classica
Teatro dell'Opera di Roma Roma
Henry Purcell
13 Giugno 2013
Un'opera del '600 a Caracalla? Sì, però non sul grande palcoscenico ma nella palestra orientale, relativamente piccola in rapporto alle dimensioni colossali delle terme, ma pur sempre vastissima, ad occhio 80 metri per 30. La visione notturna di quest'ambiente, e degli altri che si attraversano per arrivarvi, vale da sola il prezzo del biglietto: ma è troppo grande per Dido and Aeneas e rende indispensabile l'amplificazione. Tuttavia la regia di Chiara Muti riesce - con la complicità della semplice scenografia di Mario Torre, una piccola isola rocciosa, racchiusa all'occorrenza da leggeri tendaggi - a far apparire raccolto e intimo questo spazio e a dare l'illusione che sia fatto su misura per l'opera di Purcell, che fa scialo di fantasia e invenzioni ma è minimalista quanto ai mezzi messi in campo. Per le parti un po' più fedeli all'Eneide Purcell ha scritto una musica di profonda nobiltà, con un culmine sublime nel lamento di Didone, cantato con intima e toccante emozione dall'ottima Serena Malfi. In queste parti la regia è intensa e misurata, ma diventa frizzante e ricca di tocchi umoristici quando entrano in ballo le streghe, giustamente, perché queste tre megere hanno anche un lato di comico. I movimenti coreografici di Micha van Hoecke ora si integrano bene con la regia, quando sono leggeri e ironici, ora meno bene, quando diventano esagitati e si allargano in spazi molto ampi, contraddicendone lo sforzo di far dimenticare che l'ambiente è sovradimensionato. Oltre all'eccellente Didone bisogna ricordare le bravissime streghe Alda Caiello, Eleonora de la Pena e Benedetta Mazzucato e il vigoroso Enea di Jacques Imbrailo. Molto ben cantati anche i ruoli più piccoli, come la dama di Laura Catrani e il marinaio di Riccardo Pisani. Tutti sotto la corretta direzione di Jonathan Webb.

Interpreti: Serena Malfi, Kiandra Hoarth, Laura Catrani, Alda Caiello, Jacques Imbrailo, Eleonora de La Pena, Benedetta Mazzuccato, Riccardo Angelo Strano, Ricccardo Pisani

Regia: Chiara Muti

Scene: Mario Torre

Costumi: Alessandro Lai

Coreografo: Micha va Hoecke

Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Direttore: Jonathan Webb

Coro: Coro del Teatro dell'Opera di Roma

Maestro Coro: Roberto Gabbiani

Luci: Vincent Longuemare

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