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David Krakauer e i Besh o droM a Vincoli Sonori

David Krakauer's Klezmer Madness, foto Daniele Bergesio
David Krakauer's Klezmer Madness, foto Daniele Bergesio
Recensione
world
Sfera Culture Collegno
20 Luglio 2009
Un'ora abbondate a testa per le due formazioni che riempiono la Balkan Night di Vincoli Sonori. Il festival del torinese dedicato a klezmer e gypsy schiera due pesi massimi dei rispettivi generi contemporaneamente: apre l'americano David Krakauer con il suo rutilante Klezmer Madness!, chiudono gli ungheresi Besh o droM a colpi di urban gypsy. Krakauer è uno dei migliori clarinetti del suo genere, un passato di collaborazioni con Klezmatics, Kronos Quartet, Pee Wee Ellis e molti dischi a suo nome; da tempo il suo gruppo, fatto di giovani virtuosi del proprio strumento, semina il panico tritando generi musicali sotto la bandiera della diaspora ebrea in America. Due donne a basso e chitarra, dove si distingue Sheryl Bailey, una Robben Ford convertita alle Sacre Scritture, e due uomini a fisarmonica e batteria (uno scatenato Michael Sarin) interagiscono con il clarinetto parlante del leader, indiavolato come un Charlie Parker yiddish. Collabora anche l'elettronica di Keepalive, genietto alla corte di Osvaldo Golijov che quando sale sul palco sposta il mood della serata dalla fusion alla dance in un batter d'occhio. Le composizioni dell'ensemble suonano più jazz rock che sul disco a doppia firma Krakauer-Socalled, con i sei strumenti ad incastrarsi in assolo velocissimi. Una breve pausa ed è il turno dei Besh o droM, reduci da un viaggio estenuante per raggiungere Torino ma con addosso l'adrenalina di chi mescola tecnica e attitudine punk nello stesso calderone folk. Gli otto sul palco saltano e si rincorrono, i due sax tenori fraseggiano ora all'unisono ora a due voci, il darbuka dell'indiavolato leader Adam Pettik scoppietta mentre basso e batteria pompano come una sezione funk. C'erano tutti i mondi sonori possibili a Collegno per questi due gruppi, che allo Sziget sono ospiti fissi ogni anno.

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