Conferme e soprese di una diva anti-diva del pianoforte.

In tournée per festeggiare il suo sessantesimo anno di età, la Royal Philarmonic, diretta da Charles Dutoit, fa a Napoli una delle sue poche tappe italiane e trova un San Carlo pieno e plaudente come nelle grandi occasioni. L'attesa è soprattutto per Martha Argerich, che il programma della serata prevede impegnata nel Concerto in Sol di Ravel,pezzo forte del repertorio che la pianista argentina suona praticamente da sempre.

Recensione
classica
Teatro di San Carlo Napoli
19 Novembre 2006
In tournée per festeggiare il suo sessantesimo anno di età, la Royal Philarmonic, diretta da Charles Dutoit, fa a Napoli una delle sue poche tappe italiane e trova un San Carlo pieno e plaudente come nelle grandi occasioni. L'attesa è soprattutto per Martha Argerich, che il programma della serata prevede impegnata nel Concerto in Sol di Ravel, pezzo forte del repertorio che la pianista argentina suona praticamente da sempre e che solo con Dutoit ha inciso già tre volte. Chi conosce la Argerich sa però che da lei in concerto c'è da attendersi di tutto tranne che un atteggiamento routinier; ed infatti eccola davanti alla tastiera con la sua aria inquieta da eterna adolescente, le sue mosse nervose per allontanare i capelli dietro la schiena, l'attacco del tasto repentino, dare al concerto un'impronta in cui prevalgono la componente ludica e la discontinuità più scoperta, dove anche qualche calo di tensione percepibile nel primo movimento, finisce per rientrare nel senso del gioco. Quello che colpisce di più rispetto alle registrazioni però è la tendenza generale ad un suono scarnito, secco, quasi opaco: soprattutto nel tempo lento, il cantabile tornito della consuetudine viene abbandonato a vantaggio di un timbro ovattato, straniante, che unito al leggero "décalage" tra le due mani insinua un amaro disincanto nello sguardo rivolto al passato. Alla fine il pubblico la acclama a lungo e lei, come al solito quasi impaurita dagli applausi, concede tre bis. La Royal fa bella mostra delle sue qualità e del suo timbro inconfondibilmente inglese negli altri due pezzi del programma, Berlioz "Carnaval romain" e Rimskij Korsakov "Shéhérazade", che Dutoit conduce in piena souplesse, senza eccessi o sbavature, con l'eleganza e l'equilibrio che tutti gli riconoscono.

Interpreti: Martha Argerich, pianoforte

Orchestra: Royal Philharmonic Orchestra

Direttore: Charles Dutoit

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