Com'è seria la moda di Battistelli

Buon successo della nuova opera "modaiola" di Giorgio Battistelli, che compone una partitura sontuosa per un libretto esile e non privo di luoghi comuni sul mondo della moda. Lo spettacolo di Michel Simon si fa apprezzare per la mano leggera e la scorrevolezza quasi da musical e conta su un buon cast, convincente fin nei ruoli minori.

Recensione
classica
Deutsche Oper am Rhein (Opernhaus) Düsseldorf
Giorgio Battistelli
26 Gennaio 2007
Definita spiritosamente "modische Oper", l'ultima creazione di Giorgio Battistelli è un oggetto strano, quasi bicefalo. Non potrebbe essere partitura più battistelliana nell'articolata concezione musicale, nell'accurata e sontuosa tessitura orchestrale e nella riuscita fusione di materiali eterogenei (c'è anche del jazz), che sul piano vocale spaziano dallo Sprechgesang che spezza il declamato talora arricchito da ensemble che rimandano alle forme chiuse del melodramma tradizionale. Poco battistelliano invece il brillante ma esile libretto (regge appena i 75' di durata del lavoro), ricco di tutti gli stereotipi inevitabili, si direbbe, quando si parla di moda (nemmeno Altman riuscì ad evitarli del tutto nel suo "Prêt-à-porter"). Al centro di "The Fashion" c'è l'ultima sfilata della stilista milanese (!) Maria Maria nell'Hotel Five Seasons. C'è poi la frustrazione della cameriera Meli che, per desiderio di affermazione, si finge modello e ruba a Tarquin, top model e toyboy dell'egocentrica e fragile Maria, scena e amante. C'è, inevitabile, l'ambivalenza sessuale fra Mel/Meli e Maria ma soprattutto Max, il facchino, che le fa il filo da cameriera e che ne è fatalmente attratto anche dalla versione maschile. E c'è infine un'inattesa esplosione di violenza che vira in nero la commedia nel finale. Lo spettacolo di Michael Simon, anche autore della scena fra pop e concettuale, ha la leggerezza e i tempi di un musical e soprattutto resiste all'effetto facile. Cast azzeccato e adeguato fin nei ruoli minori. Da citare le protagoniste Jeanne Piland e Kristen Leich e gli ottimi caratteristi Tony Rizzi e Anton Skrzypiciel come Bow e Scrape. Ottimi gli strumentisti dei Düsseldorfer Symphoniker guidati da John Fiore, che offre una lettura solida e ricca di colori della partitura.

Interpreti: Kristen Leich (Meli/Mel), Günes Gürle (Max), Jeanne Piland (Maria Maria), Bruce Rankin (Desk Clerk), Monique Simon (Jeanne Paul), Daniel Djambazian (Day Manager/Christian), Tony Rizzi (Bow), Anton Skrzypiciel (Scrape), Steven Harrison (Micky), Elisabeth Selle (Viv), Jörg Waschinski (Tarquin), Gunhild Nagel (Coco), Tim D. Morand (Karl)

Regia: Michael Simon

Scene: Michael Simon

Costumi: Steven Galloway

Orchestra: Düsseldorfer Symphoniker

Direttore: John Fiore

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