Cantacronache fratelli maggiori

A Maison Musique si celebrano i 50 anni dello storico gruppo

Foto di gruppo finale con tutto il cast della serata
Foto di gruppo finale con tutto il cast della serata
Recensione
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Maison Musique Rivoli
03 Dicembre 2008
Comincia con l’intitolazione dell’auditorium di Maison Musique a Franco Lucà – non poteva essere altrimenti – la “festa” per i 50 anni di Cantacronache.L’idea organizzativa (un plauso a Maison Musique!) dietro alla serata permette di evitare il clima di malinconico revival che talvolta affligge questo genere di iniziative: affiancare agli interventi dei protagonisti di quell’irripetibile stagione gli omaggi di alcuni artisti che hanno nei Cantacronache – come ricorda Alessio Lega – dei “fratelli maggiori”. Ci sono allora Fausto Amodei, brillante come sempre, Emilio Jona, Gualtiero Bertelli; e c’è il meglio della “giovane” canzone d’autore italiana di oggi, con attenzione particolare alla scena torinese: Isa (splendida la sua versione di “Canzone triste” di Calvino/Liberovici), Carlo Pestelli (insieme ad Amodei in “Tredici milioni di uomini”), i Mau Mau (interessante versione “emo” di “Dove vola l’avvoltoio). C’è Cisco (“Oltre il ponte”), i Têtes de Bois e Alessio Lega: sua la miglior performance della serata con “Il ratto della chitarra” di Amodei e l’arrabbiata “Dall’ultima galleria”, sua personale riflessione sui fatti di Genova. Chiusura affidata a Frankie hi-nrg: il legame tra Cantacronache e rap d’impegno - seppur inconscio - appare evidente nelle strategie testuali e metriche. Una festa strana, lunga, emozionante eppure in qualche modo non lieta. Seppur non citati direttamente, come sottotesto rimangono i fatti della Thyssenkrupp, di cui Torino si accinge a festeggiare il primo anniversario, e Rivoli è la città che ha visto la morte dello studente Vito Scafidi. E alla fine l’amara considerazione inespressa la fa proprio Fausto Amodei, una vita (lo dice lui stesso) passata a cantare contro il potere e contro i potenti per poi scoprire – con una punta di tristezza – che «50 anni dopo, si sta un po’ peggio».

Interpreti: Canto Sociale; Isa; Carlo Pestelli; Fausto Amodei; Alessio Lega; Mau Mau; Gualtiero Bertelli; Têtes de Bois; Cisco; Frankie hi-nrg. Interventi di Emilio Jona, Enrico De Angelis, Giovanni Straniero. Presenta Daniele Lucca.

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