Bel debutto per il Banchetto di Panni

Caloroso successo al Teatro Modena di "The Banquet"; proposto ieri sera nell'ambito della stagione del Carlo Felice, in prima esecuzione italiana. L'opera, di Marcello Panni e di Kenneth Koch, propone l'ambiente e le atmosfere dell'avanguardia storica del primo Novecento. In scena, Satie, Marinetti, Cocteau, Picasso, Gertrude Stein. Sicura la direzione di Panni e ricca di originalità la regia di Franco Ripa di Meana. Replica questa sera e domani.

Recensione
classica
Teatro Carlo Felice Genova
Marcello Panni
09 Marzo 2001
Picasso, Satie, Gertrude Stein, Marie Laurencin, Marinetti, Apollinaire. Sono i protagonisti di "The Banquet" l'opera in un prologo e un atto di Marcello Panni, presentata in prima esecuzione italiana, ieri sera al Modena, nell'ambito della stagione del Carlo Felice. Con il librettista Kenneth Koch (il lavoro è in inglese), Panni ha fatto un'operazione di nostalgia, andando a recuperare un ambiente e un clima, l'atmosfera carica di vitalità e di intelligenza che si respirava nell'avanguardia del primo Novecento. Ha reinventato un banchetto svoltosi nel 1916 (per opportunità spostato di due anni nell'occasione del ventinovesimo compleanno di Cocteau) e ha posto al centro dell'incontro il tema dell'amore. La partitura prevede un piccolo e duttile organico strumentale che, impiegato intero o frazionato in sottogruppi, garantisce una ricca tavolozza di colori. Panni ha ripreso la struttura a forme chiuse, con cori, arie, recitativi e duetto e ha approfittato dell'ambientazione per citazioni e riutilizzo di forme, dall'habanera al valzer. Ne viene fuori un discorso musicale abilmente equilibrato fra passato e presente e improntato comunque ad una apprezzabile originalità globale. Ineccepibile l'esecuzione. Lo stesso Panni ha guidato con autorevolezza il gruppo strumentale, concentrato e rigoroso. Così come hanno magnificamente lavorato sul palcoscenico i coristi e i solisti. Un bel gruppo, abile nel piegarsi alla difficili esigenze registiche. Franco Ripa di Meana, con l'ausilio dello scenografo Gideon Davey, ha regalato uno spettacolo visivamente magnifico. I protagonisti hanno danzato e cantato nelle più strane posizioni: Cocteau orizzontalmente, seduto su una seggiola fissata ad una parete, Satie addirittura appeso ad un filo e dondolante da una parte all'altra del palcoscenico. Bravi tutti: Armando Ariostini (Satie), Lorna Windsor (Marie Laurencin), Juan Gambina (Apollinaire), Daniel Djambazian (Picasso), Carlo Morini (Marinetti), Nicoletta Curiel (Gertrude), Antonella Marra (Olga).

Note: nuovo all.

Interpreti: Tobin, Milhofer, Djambazian, Ariostini, Morini, Blanchard, Curiel

Regia: Franco Ripa di Meana

Scene: Gideon Davey

Costumi: Gideon Davey

Orchestra: Orchestra del Teatro Carlo Felice

Direttore: Marcello Panni

Coro: Coro del Teatro Carlo Felice

Maestro Coro: Ciro Visco

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Ancona: Francesco Angelico sul podio

classica

Versailles, grande successo per Polifemo di Porpora con Franco Fagioli

classica

Apprezzate le prove di Chailly, Netrebko, Tézier e del coro, interessante ma ripetitiva la regia di Muscato