Beethoven secondo Masur: monumentale ma freddo

Roma: Il pubblico premia il ciclo delle sinfonie, ma l'interpretazione lascia dei dubbi

Recensione
classica
Accademia Nazionale di Santa Cecilia Roma
24 Settembre 2010
Grandiosa affluenza di spettatori per l'integrale delle Sinfonie di Beethoven che in questo mese (dal 2 al 24) l'Accademia di Santa Cecilia ha proposto al Parco della Musica di Roma: un risultato che premia l'iniziativa e conferma come continui a esistere un pubblico molto affezionato alle pagine che maggiormente hanno incarnato la perfezione del sinfonismo classico. Dopo aver constatato dunque come Beethoven sia tuttora garanzia di un forte apprezzamento - la Quinta, la Pastorale, la Nona sono quasi un assegno circolare nella formulazione dei programmi concertistici - ecco che ci si pone l'interrogativo su quale interpretazione si vada poi a proporre agli ascoltatori del XXI secolo. E qui le risposte non sono state così positive: l'anziano Kurt Masur si è indubbiamente fatto carico di un impegno esecutivo di tutto rispetto, ma nel tentativo forse di riallacciarsi a una passata tradizione direttoriale (quella che oggi vacilla sotto i colpi delle cosiddette esecuzioni filologiche), ha finito col proporre un Beethoven pesante, privo della vitalità che ci si aspettava. Negli ultimi due concerti - in programma le ultime quattro sinfonie - è stato un susseguirsi di tempi spesso troppo rallentati, ma soprattutto non sfruttati nelle potenzialità espressive. Letargici in particolare i movimenti iniziali delle sinfonie nn. 6 e 9, ampio sfruttamento delle potenzialità sonore dell'orchestra, ma davvero poca l'emozione trasmessa: ogni tanto - come nel tema "Adagio molto e cantabile" che precede l'Inno alla gioia - qualche momento più tenero e appassionato, ma era solo Beethoven che faceva capolino dietro la statuaria figura di Masur. E dire che anche gli orchestrali non sembravano sempre del tutto convinti nel seguire il direttore tedesco.

Interpreti: Solisti della IX Sinfonia: Malin Byström soprano Carolin Masur contralto John Daszak tenore Ralf Lukas basso

Orchestra: Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia

Direttore: Kurt Masur

Coro: Coro dell'Accademia di Santa Cecilia (Sinfonia n. 9)

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo