Beethoven orientale

Direttrice, orchestra e coro giapponesi concludono il Festival di Musica e Arte Sacra

Recensione
classica
Festival di musica e arte sacra Roma
10 Novembre 2013
La IlluminArt Philharmonic Orchestra è la seconda orchestra giapponese (ma molti suoi membri sono occidentali, così come nelle orchestre occidentali molti sono i figli del sol levante) incontrata da chi scrive in tanti anni di frequentazione delle sale da concerto, quindi si perdonerà lo stupore un po' provinciale con cui ne riferiamo, come se dei giapponesi che suonano Beethoven fossero ancora una curiosità esotica. Quando Tomomi Nishimoto dà l'attacco della IX Sinfonia ascoltiamo un pianissimo lontano, soffuso e misterioso, ma timbrato e capace di riempire la smisurata navata di San Paolo fuori le Mura, come abbiamo sentito solo da orchestre di ottimo livello. Il magmatico caos che Beethoven fa nascere da quel suono di fondo primordiale è reso dalla giovane direttrice - che ha gesto ampio e preciso e guida con polso e sicurezza l'orchestra - con la nitida precisione e la cura delicata con cui si sistema un ikebana. Le sezioni in fortissimo che esplodono in seguito sono possenti, ma più monumentali che drammatiche. È come la Grande Onda di Hokusai, il cui moto e la cui violenza sono fissati per l'eternità in un merletto di schiuma. Non si può non restare ammirati, anche se avremmo preferito suono più roccioso e maggiore tensione. Ma ricordiamoci che la dialettica è estranea alla mentalità orientale e che il loro modo di esprimere le emozioni è molto più contenuto rispetto agli occidentali (figuriamoci rispetto a noi latini). Tuttavia questo Beethoven è un'esperienza veramente interessante e anche emozionante, sebbene in modo diverso. Che un autore sia proposto con sensibilità diverse è d'altronde il segno che è veramente universale: non c'è bisogno di essere nati a Bonn o Vienna per suonare Beethoven, né a Busseto per cantare Verdi. Non convince solo il finale, poco equilibrato a causa della difficoltà di governare un coro enorme e formato in gran parte da dilettanti.

Note: in collaborazione con la Fondazione SOFIA Onlus

Interpreti: Sumi Jo, soprano; Setsuko Takemoto, contralto; Hiroaki Fueda, tenore; Hiroyuki Narita, basso

Orchestra: IlluminArt Philharmonic Orchestra

Direttore: Tomomi Nishimoto

Coro: IlluminArt Philharmonic Choir

Maestro Coro: Tomomi Nishimoto

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Nuova opera sul dramma dell’emigrazione

classica

Napoli: per il Maggio della Musica

classica

Al Theater Basel L’incoronazione di Poppea di Monteverdi e il Requiem di Mozart in versione scenica