Un team italiano si aggiudica il Ring Award 2025
I vincitori allestiranno L’Orfeo di Claudio Monteverdi all’Oper di Graz fra due stagioni

Il RING AWARD 2025 se lo aggiudica un team italiano composto dal regista Giorgio Pesenti, dagli scenografi e costumisti Giulia Bruschi e Riccardo Mainetti, dal video e sound designer Matteo Castiglioni e dalla responsabile della drammaturgia Elena Patacchini con il progetto intitolato “Orfeo. The End of Things”.
Da quasi trent’anni il RING AWARD è il più importante concorso internazionale per regia, scenografia e costumi nel teatro musicale ed è organizzato ogni tre anni da Bühnen Graz – Oper Graz, Schauspielhaus Graz, NEXT LIBERTY, art + Event | Theaterservice Graz – in collaborazione con l’Università di Musica e Arti Performative di Graz. Aperto a giovani team creativi, il riconoscimento offre a registi, scenografi e costumisti emergenti e non ancora affermati una piattaforma professionale per la progettazione e la realizzazione di produzioni teatrali e assegna loro premi per i risultati eccezionali ottenuti nel loro lavoro. Lanciato nel 1997, nelle scorse edizioni ha contribuito a lanciare registi oggi affermati come David Hermann (2000), Tobias Kratzer (2008) e Valentin Schwarz (2017).
Il concorso di quest’anno ha visto la partecipazione di 353 giovani artisti provenienti da 38 paesi, numeri mai raggiunti nelle scorse edizioni. L’opera scelta per l’edizione appena conclusa era L’Orfeo di Monteverdi, di cui i tre team finalisti hanno presentato un allestimento completo di circa 40 minuti dell’opera completa. Alle fasi finali si accede dopo una pre-selezione basata sui progetti di allestimento presentati dai diversi team; i nove progetti selezionati devono quindi essere presentati in dettaglio alla giuria internazionale e al pubblico. Di questi, i tre team selezionati vengono invitati a un saggio di allestimento all’Opera di Graz, dopo una presentazione in anteprima a giuria e pubblico 24 ore prima del saggio teatrale dei progetti completi allo Schauspiel di Graz. Nella prova finale vengono anche valutate le capacità e le abilità dei giovani tea, artistici artisti di realizzare le loro visioni su un palcoscenico.
Il team vincitore ha convinto la giuria con uno stile artistico chiaro e un “concept” complessivo convincente. “Le dimensioni della quotidianità, del sogno, della demenza e della solitudine si intrecciano in modo toccante. – ha dichiarato la regia – Elementi di chiarezza si scontrano con momenti surreali e onirici. L’umorismo affianca il tragico, il mito affianca la quotidianità e diventa un confronto avvincente con temi di grande attualità”.
Come premio, il team vincitore allestirà L’Orfeo di Monteverdi in una delle sale dell’Opera di Graz oltre a ricevere 2500 euro. Due premi speciali, anch'essi del valore di 2500 euro ciascuno, sono anche stati assegnati ai team composti dalla russa Maria Chagina, dall’israeliana Anna Agafonova e dal tedesco Sören Sarbeck con il progetto “L’Orfeo. The Myth Next Door”, e dall’ungherese Franciska Éry, dall’inglese Peter Butler e dal francese Mathieu Cabanes con il progetto “Orfeo – Recording in Session”.
La cerimonia di premiazione su OperaVision
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