Uno studio di musica elettronica a Santa Cecilia

Sarà intitolato a Paolo Ketoff, protagonista della ricerca sperimentale in campo musicale negli anni Cinquanta e Sessanta e inventore di uno dei primi sintetizzatori

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La conferenza di presentazione
La conferenza di presentazione

È stato inaugurato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia lo Studio Paolo Ketoff, che sarà un laboratorio di musica elettronica e un centro permanente di formazione, produzione e ricerca musicale, il primo nel suo genere nell’ambito delle Fondazioni lirico-sinfoniche italiane. Il laboratorio sarà accessibile ai compositori, musicisti, ricercatori e studenti, a cui metterà a disposizione i più moderni supporti tecnologici di cui si avvale oggi la produzione musicale, come i sistemi di intelligenza artificiale e di analisi acustica per gli strumenti d’orchestra, guardando alla musica del futuro con una visione allargata alle sconfinate potenzialità che l’elettronica può offrire ai nuovi autori e anche al repertorio della musica sinfonica e da camera.

Lo Studio è dedicato a Paolo Ketoff, ingegnere del suono di origini russe trasferitosi a Roma e divenuto un protagonista della ricerca sperimentale in campo musicale negli anni Cinquanta e Sessanta. Spinto dal suo interesse appassionato per la musica elettronica, mise al servizio dei musicisti il suo sapere tecnologico, il suo prodigioso orecchio assoluto e la sua multiforme inventiva, da cui nacquero i sintetizzatori musicali Fonosynth  e Synket, che hanno ampliato gli orizzonti della creatività sonora internazionale nel campo della musica d’avanguardia e della musica per film.

L’inaugurazione dello Studio avviene nel centenario della nascita di Ketoff – il cui archivio è stato donato all’Accademia di Santa Cecilia dai figli Andrea e Fulvia – e risponde alle esigenze di avere a Roma un centro tecnologicamente avanzato nell’ambito di un programma che colloca con autorevolezza la musica elettronica nel percorso formativo, produttivo e di ricerca dell’Accademia. Trovano così attuazione progetti che risalgono agli scorsi decenni: nel 1969 infatti Franco Evangelisti aveva ideato, con l’adesione unanime del Consiglio Accademico, un “Centro per la sperimentazione sonora”, che non fu realizzato solo per la mancanza di fondi, e nel 2000 l’allora presidente Luciano Berio aveva nuovamente ribadito la volontà di realizzare un centro per la musica elettronica. È stata necessaria la perseveranza dell’attuale presidente-sovrintendente Michele dall’Ongaro per finalmente concretizzare quelle idee e quelle speranze.

La direzione del laboratorio è stata affidata a Michelangelo Lupone, compositore che si distingue per l’approccio interdisciplinare, che lo ha portato ad integrare l’ambito musicale con quello scientifico e tecnologico. Ne gestirà le attività come un “hub culturale”, un polo rivolto alla formazione di giovani musicisti, al sostegno di attività sperimentali e di ricerca, alla collaborazione con le arti della visione e del teatro, anche in connessione e collaborazione con altre realtà internazionali attive in questo campo.

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