Sintesi americane
Uri Caine ri-compone Gershwin al Bologna Festival
Recensione
jazz
L’inserimento di un progetto di Uri Caine in una rassegna di musica classica non è né inusuale né inopportuno. La ripresa del lavoro dedicato a Gershwin al Bologna Festival ha rappresentato l’anticipazione della sezione "Il Nuovo l’Antico", che proseguirà a cavallo di settembre e ottobre con altri cinque appuntamenti incentrati sulla musica americana del Novecento. Documentata sul cd [i]Rhapsody in Blue[/i] (Winter & Winter 2013), è questa l’ultima fra le operazioni di ri-composizione o ri-generazione, modalità tipica del musicista di Philadelphia su cui insiste Enzo Boddi nel suo recente libro [i]Uri Caine. Musica in tempo reale[/i] (Sinfonica Jazz 2015). Più che in altre apparizioni del medesimo ensemble, a Bologna la rivisitazione della musica di Gershwin è stata innervata da una palpabile coesione d’intenti, da una genuina partecipazione, amorevole e trasgressiva al tempo stesso. Anche i momenti di approccio interpretativo più classico e testualmente rispettoso ben presto hanno virato verso esasperazioni eccentriche, verso una deformazione scanzonata, a tratti parodistica. Il tutto condito da una buona dose di (auto)ironia, al fine di sottolineare l’inscindibile compresenza di culture e atteggiamenti diversi, di livello colto e popolare. Ciò è risultato evidente negli arrangiamenti del collettivo strumentale, in cui sono emersi i ruoli e le spiccate personalità dei singoli membri (determinante la conduzione ritmica di Helias e Black), come nel confronto fra le voci di Theo Bleckmann e Barbara Walker: diafana, sofisticatamente melodiosa la prima, orgogliosamente aderente alla tradizione nero-americana la seconda. Il pianismo del leader poi ha racchiuso in sé molti periodi e stili della storia del jazz. Ne è quindi risultata una movimentata e attualissima musica di sintesi, un’operazione tipicamente americana e – appunto – di stampo jazzistico.
Interpreti: Uri Caine: pianoforte; Theo Bleckmann, Barbara Walker: voci; Ralph Alessi: tromba; Chris Speed: clarinetto, sax tenore; Joyce Hammann: violino; Mark Helias: contrabbasso; Jim Black: batteria.
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