"Zampa", le prodezze di Patricia Petibon

La nuova stagione concepita da Jérôme Deschamps è un vero festival d'intelligenza e di novità. Torna all'Opéra-Comique, l'opera di Hérold "Zampa" rappresentata proprio alla salle Ventadour nel 1831 e in repertorio per tutto l'Ottocento. William Christie e i Talents lyriques affrontano un repertorio che non è il loro. Trionfa Patricia Petibon. Una bella sorpresa pure il tenore Bernard Richter.

Recensione
classica
Opéra Comique Parigi
21 Marzo 2008
Sulla carta, tutto sembrava eccellente: una vera riscoperta dopo anni di silenzio ("Zampa" di Hérold rappresentato la prima volta all'Opéra-Comique nel 1831 e in repertorio per tutto l'Ottocento), un riferimento imprescindibile dell'interpretazione del repertorio francese (William Christie a capo dei suoi Talents lyriques), una coppia di registi a cui tanto deve il teatro (Macha Makeïeff e Jérôme Deschamps), una troupe di cantanti in cui spiccava Patricia Petibon. Tutto lasciava immaginare il meglio, eppure qualcosa non ha funzionato per questa riscoperta in un rinnovato Opéra-Comique dove il pubblico dell'opera torna in massa dopo la fase Savary. Rendiamo subito omaggio a Patricia Petibon vera eroina della serata. Le tocca una parte estremamente difficile in cui il modello rossiniano è quanto mai forte. Tutto è grazia, agibilità, naturalezza timbrica. Lo svizzero Bernard Richter (Alphonse) è pure perfettamente nel suo ruolo di "primo amoroso" e ce lo immaginiamo bene come un eccellente Conte Ory. Per il resto, delude Richard Troxell, l'eroe eponimo. E Doris Lamprecht (Ritta) strappa molti applausi, ma forse più per la recitazione che per il canto. L'aiutano un testo pieno di arguzie e un livello generale di recitazione piuttosto mediocre. Makeïeff-DeschampsLes optano per l'evocazione di un ambiente gotico "fumettistico" in cui i cattivi non fanno paura neanche ai minori di 6 anni. Ma in fondo perché no. I Talents lyriques appaiono abbastanza a disagio con questo repertorio. Il loro suono è piuttosto goffo. Christie che ci ha abituato a tanti momenti di emozione lascia correre. Tante le sfasature ritmiche tra fossa e palcoscenico con un coro a livello amatoriale. Peccato, la serata sarebbe potuto essere memorabile. Resta comunque imperdibile.

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