Mingardo superstar

Il dolore della Penelope di Monteverdi

Recensione
classica
Puoi non aver mai letto l’Odissea, puoi non sapere chi è Ulisse, e nemmeno aver mai ascoltato Monteverdi, ma quando Sara Mingardo entra sul palco del Teatro Regio e attacca “Di misera regina” il dolore di Penelope è tutto lì, concreto, palpitante, puoi anche non sapere l’italiano ma sentendola cantare capisci che è una donna ferita ma non piegata, una regina che soffre, con molta dignità, ma è straziata. E per insegnare a un giovane cantante cosa vuol dire interpretare veramente un ruolo basta sentirla intonare, con quella nota dolente nella voce, “Ogni partenza attende desiato ritorno: tu sol del tuo tornar perdesti il giorno”. Grande successo, anche se il pubblico non era foltissimo, ieri sera al Teatro Regio per “Il ritorno di Ulisse in patria” di Monteverdi proposto a MITO da Rinaldo Alessandrini con il suo Concerto Italiano. In forma di concerto, i cantanti che entrano dai due lati del palco, nessun accenno di regia o di scene, ma non se ne sentiva il bisogno, tanto era forte l’intensità interpretativa del ricco cast che vedeva Furio Zanasi come Ulisse, Luca Dordolo come Telemaco, Luigi De Donato come Nettuno. A Torino “Il Ritorno” non era mai stato eseguito: sono pronta a scommettere che oggi nei negozi cittadini sarà iniziata la caccia al cd!

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