TFF 1 | La sacerdotessa del legno e del metallo

Al Torino Film Festival il documentario di Manon De Boer dedicato alla percussionista Robyn Schulkowsky

Recensione
classica
Cerchiamo musica, visioni trasversali al 29° Torino Film Festival. “Think about metal, think about wood”, è un documentario in 16mm della belga Manon De Boer; 48 minuti dedicati a ritrarre una delle donne che De Boer va scolpendo in una sua collezione; Robyn Schulkovsky non la vediamo mai. Parla, parla, parla. Sta zitta. Ha una voce bellissima, purificata dai decenni che ha trascorso a decifrare le partiture più impervie dei più eccentrici compositori contemporanei. Tutto comincia a Colonia, negli anni Cinquanta, dove questa ragazza curiosa e intelligentissima incontra e dà suoni alle creazioni di Stockhausen, Nono e Cage, al legno e al metallo. Cage, soprattutto Cage. De Boer insiste con la inquadratura su quella ciotola di metallo che vibra per istanti eterni sulla pelle tesa di un timpano: è zen, quella immagine apparentemente ferma, fotografica eppure cinematografica e vibrante. I suoi piani sequenza sono di una lentezza che chi fugge dalla sala può definire “mortale”, e chi resta a dormire dolcissimamente o a seguire ad occhi apertissimi può dire “sublime”.
John Cage, il suo «aprire le finestre», dice Schulkowsky, la sua sconfinata libertà di creare suoni che «possiamo anche non definire musica, che importa» diventa così, in questo documentario, un guru di meditazioni visionarie, una illuminazione lenta e limpida.

Immagine rimossa.


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