Vacchi in prima a Firenze

Il 7 maggio debutta "Lo Specchio magico": primo esempio di urban art dance opera

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Debutta in prima mondiale il 7 maggio al Teatro dell'Opera, per il 79°Maggio Musicale Fiorentino, “Lo Specchio Magico” di Fabio Vacchi su testo di Aldo Nove, in una forma innovativamente parascenica studiata apposta per questa che l'autore definisce una “urban art dance opera”, che unisce il linguaggio tradizionale dell'opera alle forme dell'espressione contemporanea. La drammaturgia segue in tre atti il filo di storie e temi disposti più o meno in ordine cronologico ma a loro volta intrecciati: il mondo classico e la caduta dell'impero romano, la sottomissione dei nativi americani, la minaccia atomica e la lotta per la libertà. Troviamo infatti fra i personaggi Dioniso di Siracusa e Romolo Augustolo, Alzata col Pugno e Due Calzini (ricordate “Ballando coi lupi” ?), Fermi e Oppenheimer, Aung San Suu Kyi, e un rapper cantastorie, Millelemmi, a fare da filo conduttore. Il writer Marco Tarascio, in arte Moby Dick, realizzerà una performance lungo la parete della cavea esterna che sarà anche proiettata in sala, realizzando così un'interazione fra la sala interna e la cavea, e lo spettacolo, dentro e fuori, coinvolge anche la danza con l'intervento del giovanissimo danzatore Filippo Coffano Andreoli nel ruolo di Piccola Nuvola. E' questa la nona opera di Vacchi, di cui a Firenze si sono già visti in passato “Girotondo” e “Il letto della storia”. Sul podio John Axelrod, nel cast interpreti di punta per la vocalità contemporanea come Roberto Abbondanza e Alda Caiello, il finale del libretto contiene un estratto dall'ultima pagina del più recente libro di Aldo Nove “Anteprima mondiale” (La Nave di Teseo, maggio 2016).

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