Thielemann lascia la Staatskapelle e la Semper Oper di Dresda, non per sua scelta

Il ministro della cultura della Sassonia ha comunicato che il contratto del direttore non sarà rinnovato

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Christian Thielemann
Christian Thielemann

Il contratto di Christian Thielemann alla direzione della Statastakelle di Dresda – la più blasonata orchestra tedesca dopo i Berliner Philharmoniker - non sarà rinnovato quando giungerà alla sua scadenza alla fine della stagione 2023/2024 e anche l’intendant della Semper Oper Peter Thieler decadrà dall’incarico nello stesso anno. Ricordiamo che i destini della Staatskapelle e quelli della Semper Oper sono strettamente intrecciati, perché la Staatskapelle è l’orchestra titolare del teatro.

Lo ha annunciato Barbare Klepsch, ministro della cultura della Sassonia: il Land federale è infatti alla ricerca di una nuova squadra per quella che ha definito “Perspektive Semper 2003”. “Un teatro d’opera – ha detto il ministro - tra dieci anni sarà diverso da quello di oggi: dovrà aprire un nuovo territorio tra le rappresentazioni operistiche e i concerti tradizionali e le interpretazioni contemporanee del teatro musicale e dell'arte concertistica”.

Secondo alcuni il vero motivo di questa decisione è che i politici locali sono stanchi dei frequenti litigi tra il direttore principale e l’intendant. Si dice anche che Thielemann abbia l’appoggio di Angela Merkel, che però ormai non può più proteggerlo perché è in procinto di lasciare la cancelleria. Potrebbe sembrare un’interpretazione troppo “italiana” di questa vicenda, ma è la stessa stampa tedesca a dare questa lettura dei fatti. Come che sia, è un fulmine a ciel sereno, poiché Thielemann sembrava saldamente alla guida dell’orchestra e del teatro di Dresda.

Nell’annunciare la sua decisione, la Klepsch ha detto: "Sarei lieta se Christian Thielemann, con la sua alta reputazione a livello internazionale, continuasse a rimanere artisticamente legato alla Semperoper", ma, considerando il carattere alquanto intransigente del sessantaduenne direttore berlinese, questa sembra destinata a rimanere una dichiarazione puramente diplomatica da parte del ministro. Quel che è certo è che colui che da molti è considerato il più grande erede attuale della tradizione direttoriale tedesca (non considerando Kirill Petrenko, che è russo-austriaco, come lo stesso Thielemann ha messo in rilievo più volte) non si aspettava di ricevere il benservito così bruscamente. Per ora non si hanno dichiarazioni di Thielemann sulla vicenda.

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