Stefano Pace è il nuovo direttore dell’Opera di Liegi

Presentata da Speranza Scappucci la nuova stagione

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Stefano Pace
Stefano Pace

Una successione nel segno della continuità. Il Consiglio d’amministrazione dell’Opéra Royal de Wallonie-Liège ha nominato suo direttore generale a artistico un altro italiano, Stefano Pace, attualmente sovrintendente del Teatro Verdi di Trieste. Pace è stato scelto tra una rosa di 47 candidature di 17 differenti nazionalità con un’esperienza dirigenziale minima di 10 anni nel mondo della musica.  Una scelta che si vuole di continuità con l’operato di Stefano Mazzonis di Pralafera, scomparso prematuramente lo scorso febbraio ed il cui mandato sarebbe scaduto l’anno prossimo, dopo 14 anni di direzione da tutti giudicata particolarmente felice. Stefano Pace, nato a Roma architetto e poliglotta, si è formato innanzitutto nel laboratorio di scenografia del padre Walter e ha firmato la sua prima scenografia a 19 anni, collaborando in seguito con nomi quali Jonathan Kent, Maurice Béjart, John Dexter ou Krisztof Zanussi, ma dal 1994 ha occupato anche posti di direzione tecnica e artistica a l'Opéra National de Paris, al Palau de les Arts Reina Sofia de Valencia, al Teatro Massimo Bellini di Catania e al Covent Garden di Londra sino ad arrivare nel 2015 al vertice del Teatro Verdi di Trieste.

Pace entrerà nel ruolo a Liegi dal prossimo ottobre, nel corso dell’ultima stagione programmata da Mazzonis e presentata nei giorni scorsi dal suo direttore musicale, il maestro Speranza Scappucci,  che in questi mesi, tra pandemia e decesso di Mazzonis, è stato del teatro il punto di riferimento nell’emergenza. Una stagione come piaceva a Mazzonis, ricca di grandi voci e mix sapiente di opere di grande richiamo e chicche poco rappresentate, come la rarissima “Mese Mariano” di Umberto Giordano che sarà abbinata a “Suor Angelica” di Puccini affidate a maggio alla bacchetta dell’ucraniana Oksana Lyniv e regia di Lara Sansone; poi ad aprile altra chicca, “Mignon” di Ambroise Thomas, e prima a dicembre anche “Otello” di Rossini, quest’ultimo diretto da Gianluigi Gelmetti.  La stagione si aprirà il 16 settembre con “La Forza del destino” di Verdi, protagonisti Marcelo Alvarez e Maria José Siri; per proseguire a fine ottobre con “Eugène Onegin” di Tchaikovsky diretto dalla Scappucci e con un cast tra cui spicca il basso Ildar Abdrazakov nella parte del principe Gremin;  la Scappucci dirigerà anche a novembre la ripresa dell’allestimento del 2015 di Mazzonis di “Lucia di Lammermoor” con protagonista Zuzana Markova. In primavera un nuovo allestimento di “Rigoletto” per la regia di John Turturro e direzione musicale di Daniel Oren, coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro Regio di Torino, con protagonista il baritono Carlos Alvarez e il debutto nel ruolo di Gilda del soprano star belga Jodie Devos; ci sarà infine anche  “Simon Boccanegra”, sul podio di nuovo la Scappucci, con protagonisti George Petean e Federica Lombardi, nuova produzione che avrebbe dovuto portare la firma di Mazzonis e che sarà realizzata invece da Laurence Dale.

Previsto anche un ricco programma di concerti, che vedrà protagonisti solisti come Juan Diego Flórez, Nadine Sierra e la coppia Aleksandra Kurzak e Roberto Alagna, quest’ultima con un programma incentrato su Puccini. Da segnalare anche una serata “Amour&Mort” diretta dalla Scappucci con musiche di Richard Wagner e Richard Strauss e l’orchestra dell’Opera di Liegi sarà protagonista pure del famoso balletto di Michèle Anne De Mey sulla “Sinfonia Eroica” di Beethoven, con un piccolo contributo di Mozart, che per la prima volta sarà danzato con accompagnamento dal vivo. Se l’inizio della stagione 2021-22 sarà anticipata, a fine agosto, dal Requiem di Mozart diretto da Speranza Scappucci e dedicato a tutte le vittime della crisi sanitaria, il 30 giugno 2022, a chiusura della programmazione, ci sarà invece un grande omaggio a Stefano Mazzonis che ripercorrerà i suoi 14 anni di direzione e vita a Liegi con invitate tutte le star che in questi anni hanno lavorato con lui in Belgio.

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