Romaeuropa 2016

In prima l'opera di Eotovos da Senza sangue di Baricco

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Partirà il 21 settembre l’edizione ‘standard’ 2016 del Romaeuropa Festival, ma quest’anno – dopo vent’anni – torna anche una significativa anteprima estiva (dal 24 giugno al 18 settembre) con l’anteprima del progetto Patrimonio e Creazione realizzato assieme alla Soprintendenza per l’area archeologica centrale di Roma: due gli eventi all’interno dell’Area Archeologica del Palatino, la mostra "”Par tibi, Roma, nihil, ideata da Monique Veaute, e Palamede, La storia di Alessandro Baricco. Proprio Monique Veaute, Presidente della Fondazione Romaeuropa, insieme a Fabrizio Grifasi, che ne è direttore e che anche quest’anno ha costruito il Festival, hanno presentato la vasta programmazione che, per 145 giorni (dal 21 settembre, appunto, fino al 3 dicembre), animerà vari significativi luoghi della Capitale, declinando il motto di quest’anno “Portati Altrove”. La manifestazione seguirà come sempre le diverse declinazioni dell’arte contemporanea, partendo da un lavoro del coreografo Hofesch Shechter, dal titolo Barbarians, che debutterà in prima italiana il 21 settembre al Teatro Argentina. Degna di nota anche la maratona “Forced Enterteinement”, dedicata alle 36 opere teatrali di Shakespeare, concentrate in otto giorni di spettacoli, come pure la macchina robotizzata “3D Water Matrix” che campeggerà alla Pelanda per creare sculture generate da una cascata d’acqua, grazie alle manipolazioni del suo stesso ideatore Shiro Takatani e dello scultore Christian Partos. Tra gli appuntamenti più specificamente indirizzati alla musica contemporanea quello con Alvin Curran, protagonista insieme alla Banda della Scuola popolare di Musica di Testaccio , e quello con Lucia Rocchetti nell’Aula X delle Terme di Diocleziano insieme al Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Ciro Visco. Collaborazioni ancora con l’Accademia di Santa Cecilia – ma questa volta la protagonista sarà l’Orchestra – per il progetto “Music for Solaris”, ideato da Brian Eno e Daniel Bjarnason sul celebre film di Andrej Tarkovskij, e per Senza Sangue di Peter Eötvös, sull’omonimo romanzo di Alessandro Baricco. Durante la presentazione, Monique Veaute ha sottolineato la forte internazionalità del Festival, che quest’anno coinvolgerà ben diciotto paesi, dall’Europa al Giappone e all’Australia, mentre Fabrizio Grifasi, oltre a ricordare l’evento con cui Tempo Reale festeggerà gli 85 anni di Sylvano Bussotti, ha evidenziato il forte interesse dell’intero Festival verso il rapporto tra la musica e l’immagine, che costituirà il fulcro di alcuni tra i molti eventi che verranno proposti anche quest’anno al pubblico romano. Romaeuropa

Giorgio Cerasoli

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