L’opera delle donne a Copenhagen

Alla Royal Danish Opera il 27 e 28 novembre un simposio internazionale vuole far luce sul ruolo delle compositrici in 400 anni di storia dell’opera

SN

22 ottobre 2025 • 3 minuti di lettura

Il manifesto della rassegna: “Timoclea uccide il capitano di Alessandro Magno” (1659) di Elisabetta Sirani conservata al Museo di Capodimonte.
Il manifesto della rassegna: “Timoclea uccide il capitano di Alessandro Magno” (1659) di Elisabetta Sirani conservata al Museo di Capodimonte.

Conferenze, dibattiti e un concerto di brani raramente eseguiti nel simposio “La sua prospettiva – La storia dimenticata dell’opera” è in programma nell’auditorium Takkelloftet all’Opera Reale di Copenhagen il 27 e 28 novembre. Il simposio intende mettere in luce il ruolo delle compositrici nella storia dell’opera. Invisibili per gran parte dei 400 anni di storia dell’opera, moltissime compositrici hanno prodotto opere fin dagli albori di questa forma artistica, che solo negli ultimi anni stanno finalmente tornando alla luce.

L'iniziativa nasce dalla collaborazione fra Royal Danish Opera, Den Andra Operan di Stoccolma, e l’Aalto Theatre di Essen, che nella scorsa stagione ha portato in scena il Fausto di Louise Bertin, e con il sostegno del Nordic Culture Contact e del Nordic Culture Fund. L’importanza di dare spazio alle compositrici nelle stagioni d’opera è stata dottolineata dalla direttrice artistica della Royal Danish Opera, Elisabeth Linton: “La storia della musica è piena di compositori d’opera maschi e noi siamo ovviamente lieti di eseguire le loro opere alla Royal Danish Opera. Ma le donne sono in gran parte assenti, nonostante molte di loro abbiano creato opere importanti e di successo. Le loro opere vengono ora riscoperte, offrendo una comprensione con più sfumature di quello che è davvero l’opera. Da direttrice artistica, trovo tutto questo incredibilmente emozionante e necessario: ora si tratta di correggere questo disequilibrio nella scrittura della storia, scoprire perché queste donne sono scomparse dal repertorio e offrire al pubblico l’accesso a un paesaggio operistico più ricco e diversificato”.

A “La sua prospettiva – La storia dimenticata dell’opera” è prevista la partecipazione di studiosi ed esperti danesi e internazionali che condivideranno nuove conoscenze, ricerche e passione per questo tema. Tra gli altri è annunciata la presenza del musicologo Thomas Husted Kirkegaard, che ha recentemente fatto una scoperta rivoluzionaria che apre un capitolo completamente nuovo nella storia della musica danese, della docente della Norwegian University of Science and Technology Melania Bucciarelli, fondatrice del WoVen Project che esplora il ruolo delle donne nella cultura operistica del XVIII secolo, del giornalista Wilhelm Kvist, che farà una panoramica delle attività dei teatri scandinavi con particolare attenzione alle opere di compositrici donne seguito da una conversazione con la compositrice Louise Alenius, e di Alexandre Dratwicki, direttore artistico del Palazzetto Bru Zane, che racconterà le esperienze maturate nel corso dell’attività di riscoperta di composizioni di donne con un focus su Fausto di Louise Bertin e Mazeppa by Clemence de Grandval. Previsti inoltre una conversazione fra Essen Merle Fahrholz, direttrice artistica dell'Aalto Theater e dell'Essener Philharmoniker, e Elisabeth Linton sulle esperienze nell’allestimento di lavori composti da donne, e la presentazione di un “corso intensivo” su 300 anni di opere scritte da donne di Bente Rolandsdotter e Hanna Fritzson, rispettivamente direttrice artistica e musicale della Den Andra Operan di Stoccolma.

Alla fine del primo giorno del simposio è previsto un concerto e una rappresentazione semi-scenica di lavori di compositrici d’opera. In programma brani tratti dalle opere di Elfride Andrée, Tekla Griebel-Wandall e Pauline Viardot, oltre a Mazepa Revisited, un brano in verisone semi-scenica da Mazeppa di Clémence de Grandval prodotto da Den Andra Operan con interpreti della Royal Danish Opera e artisti ospiti.

Il programma completo del simposio è qui