Liberare la voce con il Festival d’Ambronay che compie 45 anni
Inaugurazione il 13 settembre
La 45° edizione del Festival di Ambronay dal titolo “La voix est libre” verrà inaugurata il 13 settembre con lo Stabat Mater di Pergolesi eseguito da Bruno de Sá e Nicholas Tamagna accompagnati dalla {oh!} Orkiestra diretta da Martyna Pastuszka.
Tra gli eventi del primo fine settimana risalta l’opera di Francesca Caccini La Liberazione di Ruggiero dall’isola d’Alcina del 1625, che verrà proposta in forma di concerto con mise en espace dall’ensemble I Gemelli diretto da Emiliano Gonzalez Toro, e due concerti dedicati alla musica inglese, il primo del gruppo Près de votre oreille diretto da Robin Pharo e dedicato ai song elisabettiani, e il secondo alle arie e le canzoni di Dowland e Purcell eseguite dall’Ensemble Jupiter diretto da Thomas Dunford.
Bach e Vivaldi saranno al centro dei concerti del secondo fine settimana, con i mottetti eseguiti dalle trentadue voci del coro Spirito diretto da Nicole Corti e le arie d’opera interpretate da Adèle Charvet e Le Consort diretto da Théotime Langlois de Swarte, che si concluderà con il concerto partecipativo del Choeur Avis aux Amateurs #6, composto da trentasei voci, accompagnato da cantanti solisti e strumentisti professionali.
Ancora Bach il protagonista del terzo fine settimana, messo a confronto attraverso il genere della cantata con i suoi contemporanei Telemann, Kuhnau e Graupner da Les Arts Florissants diretti da Paul Agnew, mentre quasi specularmente Cappella Mediterranea diretta da Leonardo García Alarcón lo metterà a confronto con Handel. L’altro elemento centrale di questa terza tappa del Festival, è il repertorio dei madrigali che saranno intonati dall’Ensemble La Néréide con un programma ispirato al repertorio del “concerto delle dame”, le celebri cantatrici della corte di Ferrara, e da Les Cris de Paris diretto da Geoffroy Jourdain che insieme alle opere dei più importanti madrigalisti rinascimentali, eseguirà una composizione commissionata dal gruppo e dal Centre Culturel de Rencontre (CCR) a Francesca Verunelli intitolata VicentinoOo.
Anche il programma del quarto fine settimana prevede l’esecuzione di cantate di Bach da parte di Les Talens Lyriques diretti da Christophe Rousset, ma tra tanta musica nota risalta l’oratorio del 1731 di Benedetto Marcello intitolato Il Pianto e il riso delle quattro stagioni proposto dal giovane ensemble L’Assemblée, diretto da Marie van Rhijn. Altri due giovani gruppi parteciperanno alla conclusione del Festival, l’Ensemble La Palatine diretto da Guillaume Haldenwang, che presenterà un concerto dedicato a Lully e ad altri musicisti dell’epoca vissuti sotto la sua ombra, e Cantoría diretto da Jorge Losana che intonerà villancicos e xácaras di diversi compositori spagnoli.
Come nella precedente edizione del Festival d’Ambronay anche quest’anno è presente la sezione “Jeunes talents” dedicata alle nuove generazioni che comprende nel corso dei quattro fine settimana i concerti degli ensemble La Mandorle, Barbaroco, Anacronía, La Capriola e Les Argonautes sostenuti dal programma europeo Eeemerging.
Un’altra importante sezione del programma, intitolata “Spectacles en famille” è dedicata alle famiglie con bambini, e comprende programmi musicali pensati per i giovanissimi a partire dai cinque o sei anni d’età, ma godibili anche da parte degli adulti. Il primo spettacolo intitolato Nour / Récits de vie sarà presentato da Canticum Novum con musiche del Vicino Oriente, seguiranno Le Rossignol et l’Empereur de Chine creato dall’ensemble La Rêveuse frutto dell’adattamento di una fiaba di Andersen con musiche barocche e ombre cinesi, Machines à liberté del collettivo L’Arbre Canapas, e Gilgamesh / Mélodies de la mémoire presentato dall’Ensemble None.
Altri concerti e iniziative, come le visite guidate, le conferenze di guida all’ascolto, gli atelier, lo spazio di esibizione di musicisti amatori, le musiche tradizionali suonate nel bar del CCR ed altro ancora, fanno parte della strategia di coinvolgimento del territorio perché Ambronay non è solo un punto di riferimento internazionale a partire dal quale molti artisti oggi famosi hanno mosso i primi passi della propria carriera, come è il caso di Philippe Jaroussky che ritorna in concerto con L’Arpeggiata a rappresentare la vocalità evocata dal tema del Festival, ma vuole promuovere la cultura musicale inclusiva da tutti i punti di vista.
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