L'Auditorium 10 anni dopo

Roma: tavola rotonda sulla storia del Parco della Musica

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Al Parco della Musica a Roma nella Sala Petrassi si è tenuto l'incontro "Dieci anni di Auditorium - Spazio e contenuto, città e storia, arte ed impresa, cultura e spettacolo", una delle iniziative celebrative del decennale della struttura multisala firmata da Renzo Piano. L'incontro pubblico ha raccolto intorno ad un tavolo, per la prima volta, i Sindaci di Roma che si sono succeduti dalla posa della prima pietra ad oggi: Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Gianni Alemanno insieme a Bruno Cagli (Sovrintendente dell'Accademia di Santa Cecilia), Carlo Fuortes (Amministratore Delegato della Fondazione Musica per Roma) e Aurelio Regina (Presidente della medesima fondazione), moderati da Aldo Cazzullo. In un clima d'insolito fair play trasversale nonostante le elezioni politiche si profilino all'orizzonte, si sono ricostruite le fasi salienti della realizzazione dell'Auditorium con quella sana retorica della celebrazione degli anniversari. Ognuno ha narrato la profusione d'energie spese per arrivare al traguardo. Base comune è stata l'ovvio accordo su concetti di fondo, largamente condivisibili: la cultura come volano di sviluppo, l'arricchimento derivante dai vari linguaggi artistici, l'importanza di gestire la cosa pubblica... Accordo unanime sulla funzione di polo culturale dell'Auditorium al contempo con una governance esemplare. Questo sentire comune rispecchia la convinzione che tutto ciò sia stato possibile grazie ad un'unità d'intenti rara in Italia. Un fatto è certo, l'Auditorium è entrato prepotentemente nella vita dei romani con la sua eccellente proposta. Più di due milioni sono i frequentatori annuali. Insomma, l'Auditorium come nelle previsioni di Renzo Piano è frequentato dai romani che non vanno solo per gi spettacoli ma affollano piazza, cavea, giardini pensili, libreria, mediateca, le aree destinate alla ristorazione... si è talmente radicato nelle abitudini dei romani che ci si chiede come si facesse prima della sua apertura. E sembra che sia lì da sempre...
Franco Soda

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