Il Festival della Valle d'Itria 2019 è dedicato a Paolo Grassi

Martina Franca: la quarantacinquesima edizione del festival  dal 16 luglio al 4 agosto

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Il cortile di Palazzo Ducale a Martina Franca (Foto di Marta Massafra)
Il cortile di Palazzo Ducale a Martina Franca (Foto di Marta Massafra)

Il titolo della quarantacinquesima edizione del Festival della Valle d'Itria, che si svolgerà a Martina Franca dal 16 luglio al 4 agosto 2019, è "Albori e bagliori. Napoli e l'Europa: il secolo d'oro". In programma Il matrimonio segreto di Cimarosa e Ecuba di Manfroce (sul podio c'è il direttore musicale Fabio Luisi) entrambi con la regia di Pier Luigi Pizzi, sempre a Palazzo Ducale ci sarà in forma semiscenica il "pasticcio" Orfeo di Nicola Porpora, mentre per l'Opera in Masseria verrà messo in scena l'intermezzo L'ammalato immaginario (Erighetta e Don Chilone) di Leonardo Vinci. «Il cartellone 2019 - racconta il direttore artistico Alberto Triola - incornicia la magnifica parabola di un secolo aureo, da Vinci e Porpora a Cimarosa e Manfroce, vale a dire dagli albori geniali della scuola napoletana agli stupefacenti bagliori che illuminano il cielo musicale di mezza Europa (Londra, San Pietroburgo, Vienna, Parigi...), fino ai sorridenti riverberi, luccicanti di malinconia, che in pieno Ottocento hanno continuato a raccontare la sorprendente storia di una gloriosa tradizione musicale e dei suoi immortali protagonisti: compositori di successo, le cui opere, spesso capolavori ineguagliati, sono diventati modello, letteratura e, in alcuni casi, leggenda». Mentre il presidente Franco Punzi sottolinea: «Giungiamo alla  quarantacinquesima edizione del Festival nel totale rispetto dell’identità statutaria che prevede la promozione di giovani artisti, vero pilastro della programmazione del festival, e la riscoperta di opere inedite o dimenticate del repertorio del Belcanto. Tutto questo è inoltre coniugato alle risorse del territorio e alla valorizzazione dei beni culturali della nostra regione, elementi che rispondono alle attese dei nostri Enti sostenitori: produrre cultura attraverso lo spettacolo e soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più partecipe sono l’impegno di un articolato e puntuale festival che resta coerente con l’intuizione di Paolo Grassi, di origini martinesi, del quale quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita».

 

 

 

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