L’impronta romantica di Dantone

Con l’album Imprinting l’Accademia Bizantina esplora con passo vivace e originale pagine di Schumann e Mendelssohn

Accademia Bizantina (foto Giulia Papetti)
Accademia Bizantina (foto Giulia Papetti)
Disco
classica
Accademia Bizantina – Ottavio Dantone
Imprinting: Mendelssohn & Schumann
HDB-SONUS
2024

Questa escursione in territorio romantico di uno “specialista” del repertorio barocco – e con questa definizione vogliamo intendere sia Ottavio Dantone sia il suo ensemble Accademia Bizantina – dimostra quanto possa essere varia e feconda l’attitudine ad attraversare generi, stili ed epoche musicali differenti, anche nell’ambito di quella che definiamo “musica classica”.

Non che si tratti di una novità assoluta, naturalmente, ma il percorso offerto da questa incisione conferma la vitalità di uno scambio di visioni e punti di vista che offrono un ulteriore riprova di quanto abbiamo potuto annotare anche in occasione di un concerto che abbiamo seguito a Ravenna qualche anno fa. Stesso repertorio – Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 “Italiana” di Felix Mendelssohn Bartholdy e Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 “Renana” di Robert Schumann – e stessa vivace energia sprigionata in una lettura tutta giocata sulle trasparenze timbriche e su una dinamica compattezza strumentale che conquista fin dalle prime battute.

Non si tratta di lambire – oppure di codificare – nuove frontiere interpretative, piuttosto di liberare uno sguardo affrancato da retaggi e tradizioni al fine di offrire panorami espressivi differenti, capaci di unire una coesa reattività ritmica a una pregnante densità strumentale.

Il risultato è condensato in poco meno di un’ora di musica trascinante raccolta in questo disco, dove la freschezza di approccio di Dantone si riverbera sulla rispondenza di una compagine orchestrale fluida e dinamica, capace di assecondare con bella affinità un percorso coerente ma articolato, che dai riverberi in qualche modo più composti che illuminano la pagina schumanniana arrivano alla liberata vitalità che Mendelssohn ha distillato nella sua sinfonia “Italiana”.

Come lo stesso Dantone annota nel libretto che accompagna l’incisione, «questo progetto nasce dall’idea di esplorare il linguaggio del periodo romantico considerando da un lato i cambiamenti estetici e filosofici in atto nella prima metà dell’Ottocento e dall’altro quella tradizione di gesti e atteggiamenti espressivi del secolo passato che facevano ancora parte della nuova sensibilità artistica».

Un ascolto, quello proposto da questo disco, che più che sezionare i caratteri dei cinque movimenti nei quali si articola la sinfonia di Schumann e dei quattro che compone la pagina sinfonica mendelssohniana, invita a un percorso continuo e lineare, nel quale farsi trasportare sull’onda di una trascinante avventura alla scoperta dei diversi e rinnovati rimandi che il repertorio romantico ancora ci riserva.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Scavando il suono in Bach

Pubblicate in CD le prime due Suite per violoncello di J. S. Bach incise da Sonia Wieder-Atherton

Alessandro Rigolli
classica

Arie d’opere barocche italiane riscoperte sul dramma d’Amleto

Un disco del Concert de l'Hostel Dieu diretto da Franck-Emmanuel Comte con il soprano Roberta Mameli

Alma Torretta
classica

PODCAST | Early Music Stories #108

Thélème canta Cage, Dowland e Sting

Paolo Scarnecchia