Igor Levit sulle tracce di Tristan

L’intenso doppio album di un fuoriclasse del pianismo internazionale accosta opere di Henze, Liszt, Wagner e Mahler per Sony Classical

Igor Levit (foto Felix Broede)
Igor Levit (foto Felix Broede)
Disco
Igor Levit
Tristan
Sony Classical
2022

Se in ambito musicale la coesistenza tra sentimento, tecnica e pensiero può concorrere alla formazione di una geometria perfetta, di sicuro Igor Levit ne conquista il centro continuando a sorprendere e appassionare il pubblico. E lo dimostra anche con Tristan, il doppio CD edito per Sony Classical, dove il giovane pianista russo, naturalizzato tedesco, affronta i temi dell’amore, della morte, paura e redenzione con un repertorio che da Liszt, Wagner e Mahler, si spinge fino a Henze.

Dopo averci abituati a fare incontrare Beethoven e Rzewski, a mettere d’accordo Bach, Brahms e Feldman, il disco prende il nome dalla composizione di Henze che Levit ha affrontato dal vivo nel 2019 con l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia per la direzione di Franz Welser-Möst.

Scritto nel 1973 per pianoforte, grande orchestra e nastro magnetico, Tristan rappresenta l’omaggio al grande compositore, del quale lo scorso anno si è celebrato il decennale della morte, di uno tra i più interessanti pianisti sulla scena internazionale. L’opera porta i segni di un periodo delicato per Henze, e vide la luce nella Venezia in cui nel 1833 morì Wagner. Dell’autore dell’opera totale, il disco accoglie il Preludio di Tristano e Isotta, il cui accordo è riconosciuto come emblema della musica moderna, qui nella versione pianistica di Zoltán Kocsis. La sua propensione ad adattare l’orchestra sul pianoforte ne esalta le radici ungheresi e lo avvicinano inevitabilmente a Liszt, del quale Levit offre un’appassionata quanto toccante versione di Lieberstraum n. 3. L’Adagio dell’incompiuta decima Sinfonia di Mahler, invece, è reso nella trascrizione di Roland Stevenson, compositore scozzese e autore della monumentale Passacaglia dedicata a Schostakovich che Igor Levit ha inciso nel precedente CD e che continua a eseguire dal vivo così come le singole tracce di questo suggestivo disco. Il tormento impresso nella musica di Henze, Mahler e Wagner sembra infine distendersi sulle note di Harmonies du soir, il penultimo tra gli Studi d’esecuzione trascendentale di Liszt, brano in cui la tecnica pura lascia posto ai colori del crepuscolo.

Con l’originalità che da sempre contraddistingue il suo far musica, Igor Levit consegna così un lavoro intenso, la cui complessità si discioglie unicamente nell’intima dimensione dell’ascolto.