Dopo quasi quattro anni di silenzio, Hans Werner Henze torna al teatro con un'opera-concerto ispirata al mito di Fedra. Con un'esemplare economia di mezzi, Henze compone un lavoro di ammirevole equilibrio e di classiche simmetrie, che conquista il pubblico berlinese. Un successo che deve molto al riuscito spettacolo di Mussbach e Eliasson e agli esemplari interpreti.

Non si può negare a Katharina Wagner un certo coraggio: pur giocando in casa, offre una lettura provocatoria dei "Meistersinger" che la mette in rotta di collisione con il conservatore pubblico di Bayreuth. E cade, ma con dignità. Le vere delusioni sono però soprattutto musicali, con una compagnia con troppi difetti e una direzione musicale che non concede nient'altro che una prova di solida ma generica professionalità.

Alla Mannheimer Mozartsommer debutta con successo l'opera giovanile di Mozart nella realizzazione di Günter Krämer, fra tragedia politica e intrecci amorosi. Un successo che si deve in gran parte all'eccezionale quintetto dei protagonisti. Dirige con competenza e dedizione Adam Fischer.

L'enfant terrible Calixto Bieito colpisce ancora: a Stoccarda mette in scena una "Fanciulla del West" estrema e coerente, che gioca con l'immaginario cinematografico. La sua radicale lettura, fra volgarità e violenza, spacca il pubblico, diviso fra accesi entusiasmi e rumorosi dissensi. Nella debole compagine vocale, si distingue soltanto Tito You grazie alla sua ottima prova come Jack Rance.

Dopo quasi 140 anni arriva sulla scena del Nationaltheater di Mannheim il schilleriano "Fiesque" di Edoard Lalo in un brutto allestimento di Jens-Daniel Herzog. Una complessivamente buona compagnia di canto è mal servita da una direzione fragorosa e priva di qualsiasi finezza. Ottima la prova del coro. Molte contestazioni dal pubblico soprattutto al regista e al tenore Francesco Petrozzi.

Con quasi dieci minuti di applausi, il pubblico festeggia il debutto del nuovo "Simon Boccanegra" all'Oper Frankfurt. Il direttore Paolo Carignani porta al successo una compagnia di canto, su cui domina il Simnone di Željko Lucic. Molto efficaci la lettura asciutta del regista Christof Loy e la bella scena di Johannes Leiacker, che evoca ambienti marittimi.

La seconda produzione operistica del Festival di Schwetzingen 2007 è dedicata al mito di Hassan el Sabath, il Vecchio delle montagne. Bernhard Lang compone una partitura ed un libretto che nella complessa frammentarietà ipertestuale restituisce le mille facce del mito. Convincono sia la realizzazione scenica di Delnon che quella musicale grazie alle ottime prestazioni dei solisti vocali e del complesso della Radio-Sinfonieorchester Stuttgart.

A Gelsenkirchen debutta la raffinata opera da camera di Lucia Ronchetti su testo di Steffi Hensel. L'ottimo gruppo di 14 solisti vocali e la competente realizzazione musicale di musikFabrik convincono pienamente e decretano il successo dello spettacolo, accolto con favore dal pubblico.

Il Festival di Schwetzingen apre con "Il Giustino" di Giovanni Legrenzi nella revisione critica di Thomas Hengelbrock, anche direttore. Assecondato da un ottimo gruppo di interpreti, il regista Nicolas Brieger racconta con misurata ironia la complessa trama del libretto di Nicolò Berengan. Pienamente convincente la prova del Balthasar-Neumann-Ensemble che ridà vita ad una delle partiture più di successo della seconda metà del Seicento veneziano.

Torna "L'anello del Nibelungo" eseguito integralmente in due giornate dai complessi dell'Opera di Colonia. Occasione imperdibile per godere della straordinaria coerenza stilistica del capolavoro wagneriano nell'appassionante produzione di Robert Carsen e Patrick Kilmoth. Trionfo personale per il direttore Markus Stenz, dedicatissimo e instancabile timoniere, che ha guidato al successo con mano sicura il nutrito cast e la Gürzenich Orchester.

Calorosa accoglienza da parte del pubblico del riuscito spettacolo che l'Oper Frankfurt ha messo in scena al Bockenheimer Depot. Originariamente concepita per Klagenfurt, la produzione vista a Francoforte poteva contare sulla revisione di Andrea Marcon, che ha anche diretto l'opera. Buona la compagnia di canto, in gran parte formata da membri dell'ensemble locale, su cui spiccavano la Medea di Stella Grigorian e l'Isifile di Juanita Lascarro.

A Francofore va in in scena "Tiefland" di d'Albert, singolare caso di opera verista di area germanica. Purtroppo la regia di Anselm Weber ne tradisce lo spirito tentandone una impossibile attualizzazione, contestata dal pubblico. Eccellente la compagnia di canto su cui spiccano i tre protagonisti Michaela Schuster, John Treleaven e Lucio Gallo. Dirige con misura e giusto slancio Sebastian Weigle, futuro direttore musicale dell'Oper Frankfurt.