Festeggia vent'anni il festival rossiniano di Bad Wildbad, osservatorio per giovani talenti del belcanto. Accanto ai rossiniani "Otello" e "Italiana", la riesumazione del "Don Giovanni" di Pacini e la prima esecuzione assoluta di "Kolonos"di Wolfgang Rihm a confronto col rossiniano "Edipo a Colono" nel concerto del ventennale. Peccato per i dilettanteschi allestimenti, tradizionale punto debole di un festival che potrebbe a buon titolo ambire ad occupare un posto di punta fra i più illustri festival europei.

Si compie al Festival di Aix la terza tappa del "Ring" onirico di Stéphane Braunschweig, nel quale Siegfried vive nel sogno di Brünhilde. Esecuzione musicale con parecchie ombre che convince soprattutto per la formidabile prestazione dei Berliner Philharmoniker.
L'indiscutibile successo tributato dal pubblico premia tutti i protagonisti e Rattle, con qualche contestazione al solo Braunschweig.

A Düsseldorf il regista Christof Loy torna a Mozart con "Lucio Silla", spettacolo di linearità e ricchezza espressiva esemplari. Ottima la compagine vocale su cui dominano Simone Kermes e Mariselle Martinez.

A Dresda la più pirandelliana delle commedie di Eduardo diventa un poetico racconto musicale che coniuga sogno e disillusione. Accattivante e riuscita, la nuova opera di Manfred Trojahn interessa e convince il pubblico che riserva un'ottima accoglienza al suo lavoro ed all'ottima compagine che ha tenuto a battesimo lo spettacolo nella Semperoper.

Un successo convinto e caloroso corona la lunga serata al Festival di Schwetzingen (quasi cinque ore) dedicata alla mitica regina di Tebe che rivive, orgogliosa, nelle opere di Adriana Hölszky e di Agostino Steffani. Molto festeggiati i due cast, entrambi di alto livello, determinanti per una riscoperta auspicabilmente duratura.

A Strasburgo seconda tappa del viaggio di David McVicar nell'epica wagneriana del "Ring". Riuscita la sua regia dal forte segno personale, cui non corrisponde un'esecuzione musicale piuttosto diseguale, con qualche luce ma anche parecchie ombre nel cast vocale. Appuntamento al 2009 per il "Siegfried".

La Staatsoper di Berlino ripropone il raro "Giocatore" di Sergej Prokof'ev. Convince il moderno ed asciutto allestimento del russo Tcherniakov coprodotto con la Scala di Milano, dove lo spettacolo arriverà in giugno. Splendida la direzione di Daniel Barenboim che ottiene prove superlative dalla sua Staatskapelle Berlin e dai numerosi interpreti. Accoglienza trionfale del pubblico.

Partita da Caen in ottobre, si conclude la fortunata tournée del "Sant'Alessio" di Stefano Landi riproposto da Les Arts Florissants, prima della ripresa ginevrina prevista nel 2011. Anche a Lussemburgo il pubblico ha accolto con entusiasmo l'ottimo cast tutto al maschile guidato con perizia e autorevolezza da William Christie. Il riuscito spettacolo di Benjamin Lazar proponeva un intelligente e moderno esercizio di stile sul teatro barocco.

Buon successo della nuova opera "modaiola" di Giorgio Battistelli, che compone una partitura sontuosa per un libretto esile e non privo di luoghi comuni sul mondo della moda. Lo spettacolo di Michel Simon si fa apprezzare per la mano leggera e la scorrevolezza quasi da musical e conta su un buon cast, convincente fin nei ruoli minori.

A Mannheim va in scena la "Traviata" di Achim Freyer nel segno di un'interpretazione fortemente personale e coerente con il proprio universo espressivo. Regia forte ma resa musicale discontinua, con una protagonista non del tutto all'altezza alla complessità del ruolo. Caldo successo con qualche contestazione a Freyer. Caldamente sconsigliato ai puristi verdiani.

Salutata da uno straordinario successo di pubblico già al suo debutto nel giugno scorso, torna in scena per alcune recite l'opera di Unsuk Chin tratta dal racconto di Lewis Carroll. Un successo che si ripete e che si deve in pari misura alla ricchissima partitura di Chin, al fantasioso e colorato spettacolo di Achim Freyer e alla bravura di una compagnia perfetta. C'è da sperare che l'opera entri stabilmente nel repertorio dei teatri d'opera.

Da una realtà culturale fra le più vivaci ed innovative nel panorama europeo, la colorata carovana dei teatranti catalani arriva a Francoforte e dintorni in occasione della Fiera Internazionale del libro. A Darmstadt, Enric Palomar ripropone la raffinata "Juana" e Carles Santos presenta l'iconoclasta performance "El fervor de la perseverança". A Francoforte successo per la barocca e vitale trasposizione teatrale di Bieito del "Tirant Lo Blanc".