Non è la Carmen, è solo il Toreador, tipico prodotto dell'opéra comique della metà del diciannovesimo secolo, leggero, elegante e frivolo

Il regista, il direttore e, almeno in parte, i cantanti ripuliscono Pagliacci da retorica ed effetti di bassa lega

Messalina nel Seicento era scandalosa ora è solo divertente

La direzione non è perfettamente a punto, la regia è sballata, ma i tre protagonisti salvano il Rigoletto dell'inaugurazione della stagione dello Sferisterio

Il dramma radiofonico di Bruno Maderna rinasce trasformato in un'opera sui generis

Menotti polimorfico: librettista e compositore di due operine diversissime e anche regista, con risultati sempre sorprendentemente efficaci, nonostante la semplicità, per non dire banalità, dei mezzi usati

Un giovane regista genialoide e un direttore di talento propongono il loro Macbeth

Un Don Giovanni affidato soprattutto all'eccellente cast, cui la regia di Proietti e le scene e i costumi di Conti forniscono un'elegante cornice più che un indirizzo interpretativo

Una buona direzione, un cast complessivamente valido e una regia un po' inconcludente per la seconda giornata del Ring catanese

Delude Weill senza Brecht: una satira invecchiata e una musica senza unghie procurano qualche sbadiglio al pubblico odierno

In occasione del centenario della prima esecuzione, Adriana Lecouvreur torna all'Opera nel vecchio allestimento di Mauro Bolognini e ancora una volta seduce il pubblico col suo fascino spttile ma infallibile

Una regia ricca di idee e soprattutto molto teatrale, nonostante qualche teraggine di troppo e una bella direzione per dei Contes d'Hoffmann che hanno pienamente convinto il pubblico romano