In scena un dittico con gli spettacoli commissionati a mezzo secolo di distanza a Calder e Kentridge, due artisti diversissimi, che hanno però in comune la concezione dell’arte come qualcosa che non sia immobile ma in continua mutazione
Opere, balletti e concerti sinfonici, vocali, rock ed etnici in una stagione molto varia, la sola a proporre l’opera ai massimi livelli qualitativi al pubblico di un paese arabo