Cremona in festival

Al Museo del Violino dal 23 settembre

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È tradizione che, in Settembre, con l’arrivo dell’autunno, Cremona si prepari ai grandi appuntamenti con la Liuteria. Se “Cremona Musica” è il salone internazionale per addetti ai lavori – liutai, commercianti, e costruttori da tutto il mondo ogni anno si ritrovano in città (a CremonaFiere, dal 29 settembre al primo ottobre) – lo STRADIVARIfestival, alla sua quinta edizione, si afferma come la rassegna del Museo del Violino, dedicata agli strumenti ad arco. Tre weekend di Musica, Auditorium Arvedi, da sabato 23 settembre a sabato 8 ottobre, con grandi interpreti e nuove generazioni a confronto, nel segno della liuteria storica cremonese. A Sergej Krilov spetterà l’onore del primo dei sette concerti in cartellone, nella doppia veste di direttore e violino solista della Lithuanian Chamber Orchestra. Con un programma “su misura”, per esaltarne la qualità sonora, Krilov suonerà i “Tesori dello Scrigno” ossia gli otto violini conservati nella più preziosa delle sale del Museo del Violino: l’ “Hammerle” di Nicolò Amati, quattro Stradivari (Clisbee, Cremonese 1715, Vesuvio, Lam), due Guarneri del Gesù e un Giuseppe Guarneri filius Andreae.

“Sergej è l’unico violinista che può permettersi di suonare nello stesso concerto con otto diversi violini. Quelli storici del Museo del Violino li ha già suonati tutti e in diverse occasioni!” – afferma Virginia Villa, direttrice del MdV, alla quale abbiamo chiesto di raccontarci del Festival e del Museo che lo ospita.

“Sarà un omaggio alla liuteria cremonese. Un festival pensato per un pubblico che vogliamo sempre più coinvolto e consapevole della particolare realtà – unica nel suo essere! - che Cremona può vantare. Mi riferisco a quell’operoso “saper fare liutario”, che ancora oggi continua la tradizione dell’antico mestiere nelle oltre cento botteghe di liuteria della città. L’impegno del MdV è fare Musica e Cultura. Grazie alla liuteria, a importanti esposizioni, ai grandi interpreti dell’archetto e a tutti i musicisti che sino ad oggi hanno suonato allo STRADIVARIfestival”.

Krylov, Uto Ughi con i Filarmonici di Roma… e poi?

“I Virtuosi della Chamber Music Society del Lincoln Center di New York (il 7 ottobre), il violoncello di Mischa Maisky insieme con la violinista Francesca Dego (l’8 ottobre), Ezio Bosso con la STRADIVARIfestival Chamber Orchestra (24 settembre), per un programma che andrà da Bach a sue composizioni. Ci sarà anche Carla Fracci con la violinista Anna Tifu (sabato 30 settembre). Una produzione coreografica di Beppe Menegatti, pensata per il festival e ispirata a Stradivari. E avremo un Maestro della cucina, Gualtiero Marchesi, che con i suoi nipoti musicisti – Trio Dandolo - domenica mattina, primo ottobre, nel cortile del Museo, racconterà del suo stretto rapporto con l’arte dei suoni”.

STRADIVARIfestival e MdV. Un Museo per pochi intenditori?

“Assolutamente no! Abbiamo aperto tre anni fa. Nell’ultimo anno il MdV ha avuto 60mila visitatori paganti. Che arrivano a 80mila con le giornate “Musei aperti” e “Notti bianche”, conferenze e convegni di studio. Grazie alle postazioni multimediali che raccontano la storia e i luoghi della liuteria cremonese, a tutti è data la possibilità di conoscere il mondo della liuteria. Abbiamo due esposizioni permanenti di liuteria classica e contemporanea ma spesso – per la gioia dei liutai! – ospitiamo anche esposizioni temporanee di strumenti provenienti da collezioni private o pubbliche. Per violini particolarmente importanti, prevediamo sempre un momento di studio invitando i liutai. Nel 2016 abbiamo avuto il “Messia” 1716, lo Stradivari più prezioso al mondo, dal 1939 all’Ashmolean Museum di Oxford, che mai era uscito dal museo inglese. In luglio si è chiusa la mostra per le celebrazioni monteverdiane (Monteverdi e Caravaggio. Sonar stromenti e figurar la Musica N.d.r.). Una ricostruzione dell’orchestra dell’Orfeo, secondo la prima edizione a stampa della partitura. Strumenti provenienti da importanti collezioni italiane e straniere esposti insieme con il Suonatore di Liuto di Caravaggio, di un collezionista privato. Il MdV dispone inoltre di un ampio spazio al piano terra del Palazzo dell’Arte, per altre esposizioni temporanee. Ultima quella dedicata ai grandi fotografi dell’Agenzia Magnum (Werner Bischof, Cornell Capa, Robert Capa, Henry Cartier-Bresson…) e alla famosa rivista americana Life ”.

Attualmente?

“La mostra inaugurata il 15 settembre, dedicata a un grande liutaio spagnolo dell’800, Antonio de Torres, lo Stradivari delle chitarre (fino al 14 gennaio). A lui si devono importanti innovazioni costruttive della chitarra moderna”.

Il MdV anche per i bambini?

“Il MdV è un museo per tutti.. e per tutte le età. Oltre alle postazioni multimediali anche per i più piccoli, abbiamo previsto il percorso “didattica e laboratori” per i visitatori in erba e per le scolaresche in visita”.

Il Museo richiederà personale specializzato…

“È il lavoro di un team giovane, dinamico e specializzato. Che parla molte lingue, compreso il cinese e il giapponese. Giovani che condividono la stessa passione per la Musica, la Liuteria, l’Arte.. Il Museo è come una famiglia. Richiede una presenza continua. Quando c’è un concerto in Auditorium non si va a casa prima delle undici di sera…”

E i musicisti? Cosa dicono del MdV?

“Tutti i grandi che sono passati di qui hanno apprezzato moltissimo. Si aspettano di trovare uno Stradivari in vetrina… per stupirsi quando poi vedono che il MdV è un museo “per tutti”, e ad emozionarsi entrando in Auditorium. Al primo colpo d’occhio, l’impatto è emozionale. Una sala moderna nella sua concezione architettonica. Poi, al piacere della vista, si aggiunge la qualità acustica della sala, progettata espressamente per esaltare le qualità timbriche degli strumenti ad arco. I musicisti che hanno avuto modo di provarla vorrebbero tornarci per un concerto. È successo così con Shlomo Mintz, che sarà nostro ospite il 18 dicembre per lo STRADIVARImemorialday. In visita da noi, dopo aver provato i nostri strumenti in Auditorium, ha espresso il desiderio di tornare da noi per suonare in concerto il “Vesuvio” 1727. Naturalmente lo accontenteremo!..”

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