Bunny “Striker” Lee in 10 canzoni

10 ascolti per celebrare Edward “Bunny” Lee, tra i produttori più importanti della musica giamaicana, morto il 6 ottobre scorso

Morte Bunny Lee
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Lo scorso 6 ottobre è scomparso, all’età di 79 anni, Edward “Bunny” Lee, uno dei produttori più importanti della storia della musica giamaicana, i cui lavori, grazie all’accordo di distribuzione con le etichette Trojan Records e Pama, contribuirono alla diffusione del reggae in Gran Bretagna prima dell’esplosione di Bob Marley.

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Nato nel 1941 a Greenwich Farm nell’area di Kingston, nel 1962 iniziò a lavorare part-time nel mondo della musica con Duke Reid alla sua etichetta Treasure Isle che, fino alla fine del decennio, monopolizzò con la rivale Studio One di Coxsone Dodd la scena discografica giamaicana. Messosi in proprio, senza peraltro avere un suo studio di registrazione, Lee divenne in breve tempo uno dei produttori di maggior successo dell’isola, ricoprendo un ruolo fondamentale nello sviluppo del rocksteady prima e del reggae poi, lavorando con artisti del calibro di John Holt, Roland Alphonso, Derrick Morgan, Lester Sterling, Slim Smith e molti altri ancora.

A lui si deve la grande popolarità raggiunta nel biennio 1974-1975 del cosiddetto “flying cymbal sound”, un particolare uso della batteria caratterizzato dal charleston con andamento aperto-chiuso: non una novità assoluta perché già impiegato in alcune occasioni da Lloyd Knibb degli Skatalites e da Sly Dunbar ma portato alla perfezione da Carlton “Santa” Davis, batterista degli Aggrovators, la stratosferica backing band presente in moltissime produzioni di Lee.

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Lee produsse anche i primi esperimenti di dub music, lavorando col suo amico nonché dub pioneer King Tubby all’inizio degli anni Settanta. Con apparecchiature che oggi considereremmo primitive e limitate i due produssero pezzi che consistevano soprattutto in parti ritmiche mixate con versioni distorte o alterate di una canzone.

I dub si fecero sempre più selvaggi, includendo spari di pistola, tuoni e altri effetti, spalancando le porte alle successive sperimentazioni di Lee “Scratch” Perry. Oltreché con Tubby, Lee lavorò molto anche con Prince Jammy e Philip Smart, dando vita ad album passati alla storia.

Nel 2008 Bunny Lee fu insignito dell’Order of Distinction dal governo giamaicano in riconoscimento del suo contributo alla conoscenza della musica dell’isola caraibica nel resto del mondo.

Ricordiamo quindi la carriera di Bunny “Striker” Lee, the Don Gorgon – “il meglio del meglio” nel patwa giamaicano – ascoltando dieci tra le migliaia di canzoni da lui prodotte.

 

1.The Sensations, "Long Time Mi No See You Girl"

Gruppo vocale in cui militarono Cornell Campbell e Jimmy Riley, qui alle prese con un rocksteady inciso nel 1967. Per motivi che non sto a spiegare questa è una canzone a cui sono molto affezionato.

2. Pat Kelly, "Little Boy Blue"

Uscita nel 1968, questo rocksteady esalta la voce di velluto di Pat Kelly, un protegé di Lee.

3. The Uniques, "My Conversation"

Un altro pezzo del 1968, con la splendida voce di Slim Smith, forse il miglior cantante di quegli anni, morto all’età di 25 anni per dissanguamento dopo avere rotto il vetro di una finestra per entrare nella casa dei genitori. La base musicale è stata usata in centinaia di versioni.

4. Delroy Wilson, "Cool Operator"

Un altro gigante, formatosi giovanissimo alla scuola di Coxsone Dodd. Lo sentiamo con un suo classico uscito nel 1971.

5. Bunny Lee, "Creation of Dub"

Saltiamo al 1975: Lee produce mentre King Tubby e Philip Smart smanettano al mixer. Dubwise!

6. Max Romeo, "Wet Dream"

Uno dei più grandi successi commerciali di Bunny Lee, nel 1969 per settimane nella classifica inglese malgrado la messa al bando da parte della BBC a causa del testo equivoco. La canzone fu costruita sul riddim di “Hold You Jack” di Derrick Morgan, cognato di Lee.

7. Eric Donaldson, "Cherry Oh Baby"

Altro grande successo: la canzone, pubblicata nel 1971, fu ripresa negli anni a seguire dai Rolling Stones e dagli UB40.

8.Horace Andy, "You’re My Angel"

Il vibrato di Horace Andy ha incantato i Massive Attack che hanno ripreso questa canzone, sempre con Andy alla voce, per il loro album Mezzanine.

9. Johnny Clarke, "None Shall Escape The Judgement + King Tubby Version"

Ci siamo, ecco il flying cymbal in azione, il Giorno del Giudizio è arrivato. “Santa” Davis è severo ma giusto e King Tubby… beh, lui è King Tubby. 

10. John Holt, "Stick By Me"

Uscito dai Paragons, nel 1971 Holt pubblica questa canzone prodotta ovviamente da Lee. Anche questo brano fu ripreso dagli UB40.

Bonus-track: The Aggrovators, "Blood of Babylon Dub (Unreleased  Dubplate Mix)"

Nel 2015 l’etichetta Pressure Sounds pubblicò la raccolta Next Cut!, in cui è presente questo unreleased dubplate mix di “Blood of Babylon”, canzone incisa da Barrington Spence. Flying Cymbal forever!

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