20 libri di musica da regalare a Natale

libri di musica regalare a natale
Dettaglio della copertina della Storia del Jazz di Ted Gioia (EDT)
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Natale si avvicina, e – come sempre – l'invito è quello di regalare un libro: per aiutarvi nella scelta abbiamo messo insieme 20 novità editoriali in libreria, da David Bowie a Verdi, da George Harrison alle storie del jazz, al progressive rock...

1. Louis Armstrong, Un lampo a due dita. Scritti scelti

A cura di Thomas Brothers; edizione italiana a cura di Stefano Zenni, Quodlibet, € 25.

Louis Daniel Armstrong è morto nel luglio del 1971 e proprio per celebrare questo personaggio fondamentale della storia del jazz a cinquant’anni dalla sua scomparsa la casa editrice Quodlibet ha arricchito con questo volume la collezione di perle preziose rappresentata dalla collana Chorus, dedicata alla musica di matrice afroamericana e curata di Fabio Ferretti. Si tratta di un libro denso e originale, che ci restituisce pagine scritte da un musicista del quale riconosciamo immediatamente il suono della sua tromba, il timbro della sua voce roca o ancora le note di tanti brani entrati nella nostra memoria, ma non il suo profilo quotidiano di «scrittore compulsivo», come lo definisce Stefano Zenni nella sua prefazione all’edizione italiana. Un libro che ha il pregio di restituirci un profilo defilato di Satchmo, ma che ci permette anche di andare oltre. Come annota Thomas Brothers nella sua introduzione, «attraverso lo sguardo acuto di uno dei più amati entertainer d’America si può imparare molto riguardo al jazz, ma anche riguardo alla storia sociale e culturale di questo Paese».

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2. Bob Dylan, Like a Rolling Stone. Interviste

il Saggiatore, € 25

Come racconta benissimo il film di Todd Haynes I’m Not There, Dylan è stato nella sua carriera tante cose, e più di ogni altra rockstar ha saputo inventarsi maschere sempre diverse… Il che lo ha portato spesso a essere identificato con il tipico divo che non parla con la stampa, scostante e misterioso. Di particolare interesse è allora questa raccolta fresca di uscita per il Saggiatore, che dimostra che la leggenda del "Dylan che non rilascia interviste" non è del tutto vera. Il cantautore vi compare in diverse vesti e con umori molto variegati a seconda del periodo, ma senza dubbio i documenti più interessanti sono quelli dei primi anni, che aprono una finestra inattesa sulla vivacità della scena folk revival americana nei primi anni Sessanta, con un Dylan ancora giovane e (persino) generoso nel raccontarsi.

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3. George Harrison, What Is Life. Interviste

A cura di Ashley Kahn, il Saggiatore, € 32.

E se non vi fosse bastata l’abbuffata di The Beatles: Get Back (ne abbiamo diffusamente parlato qui), imperdibile è anche la raccolta di interviste di George Harrison curata da Ashley Kahn, che ne segue la carriera degli esordi (la prima intervista – una vera chicca – risale al 1962 e fu rilasciata da George a una piccola radio americana, mentre era negli States in visita al fratello) fino alle “ultime parole”, del 2001. Che, con un’ironia tipicamente harrisoniana, sarebbero essere state affidate a un pupazzo parlante del Dottor Male di Austin Powers. Del resto, George era stato tra i grandi sponsor dei Monthy Python…

 George Harrison, What Is Life. Interviste - libri da regalare a natale

4. Agostino Ruscillo, Umberto Giordano

EDT, € 32,00

Passeggiando per il centro di Foggia è difficile non attraversare Piazza Umberto Giordano, compositore nativo della città pugliese e omaggiato in questo luogo attraverso diverse statue che rappresentato, oltre a quella dedicata allo stesso compositore, le sue opere. Significativo appare il numero di lavori di teatro musicale consegnato al repertorio da questo autore forse non ancora conosciuto a pieno. Come sottolinea Michele Girardi nella prefazione a questo utile lavoro monografico che Agostino Ruscillo ha dedicato al compositore foggiano tratteggiando “l’uomo e la musica”, «a differenza di Mascagni e Leoncavallo, capiscuola riconosciuti e vittime dei loro primi trionfi, [Giordano] non ha prodotto che una sola opera allineata ai canoni del verismo, vale a dire Mala Vita (1982) rielaborata poi nel Voto (1897), mentre batteva una strada simile a quella di Jules Massenet esplorando generi diversi […]». Un percorso creativo che rappresenta una scoperta continua e che questo volume esplora con attenta ricostruzione dalle diverse fonti e nutre con significativa dovizia di particolari.

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5. Giovanni Bietti, Ascoltare Verdi

Laterza 2021, € 24.

Questo lavoro di Giovanni Bietti, studioso impegnato in variegate attività divulgative e già autore di testi dedicati tra l’altro a figure quali Mozart e Beethoven, mi è stato regalato da un caro amico libraio. Questa persona mi conosce da una vita e, lì per lì, ho pensato a una sorta di simpatica e ironica provocazione (“un altro libro su Verdi…”). Scorrendo le pagine di questo volume, però, mi sono reso conto che si tratta di un lavoro che affronta l’opera dell’autore più rappresentato al mondo con una certa freschezza, particolarmente utile ai neofiti ma non solo. È vero, le opere trattate in maniera organica sono le quindici più conosciute – Messa da Requiem compresa, per chi si ostina a considerarla un’opera – ma il taglio dato da Bietti alla sua narrazione riserva varie occasioni di approfondimento anche a chi già conosce Verdi, ma fino a un certo punto. In questo senso, per esempio, appare utile il focus dedicato ai caratteri dell’orchestra verdiana collocato in appendice.

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6. Ted Gioia, Storia del Jazz. Nuova edizione

EDT, € 35

Uscita in italiano nel 2013, la Storia del jazz di Ted Gioia si era da subito imposta come uno dei testi di riferimento sulla materia, anche grazie a uno stile leggibile e adatto tanto agli studenti dei Conservatori quanto agli appassionati. Esce ora in una versione completamente rinnovata, con aggiornamenti sugli ultimi anni e sulle ultime tendenze delle musiche afroamericane.

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7. Gaetano Liguori, La mia storia del jazz

Jaca Book, € 25

È invece un racconto in prima persona quello raccolto in questo volume da Gaetano Liguori, originale personalità del panorama musicale del nostro Paese. Docente di pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano dal 1978 al 2016, dagli anni Settanta Liguori è attivo sulla scena della musica italiana, facendo registrare più di tremila concerti in Italia e all’estero, più di quaranta lavori discografici (le cui copertine sono riprodotte in coda a questo testo), oltre a musiche per teatro, balletti, reading e cinema. In queste pagine, compilate con Agostino Matragna, l’autore ripercorre l'evoluzione artistica e il percorso storico della musica afroamericana dalle origini ai giorni nostri, arricchendo la narrazione anche attraverso aneddoti scaturiti dalla sua personale esperienza di musicista e didatta.

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8. Paola Zukar, Rap. Una storia italiana. Nuova edizione

Baldini&Castoldi, € 16

E se le storie del jazz in libreria non mancano, rimangono pochi i libri ben fatti dedicati al rap, specie a quello di casa nostra: pur con un taglio personale e idiosincratico, il titolo migliore tra quelli che cercano di mettere ordine nei fatti degli ultimi anni è Rap. Una storia italiana di Paola Zukar, giornalista e operatrice dietro le quinte dell'hip hop italiano fin dagli esordi. A tratti appassionante come un memoir, a tratti saggio di critica (l’autrice non risparmia giudizi su molti personaggi), a tratti libro storico, il libro risale a un paio di anni fa, ma nel 2021 Baldini & Castoldi lo ha ripubblicato in una edizione aggiornata, in cui la narrazione si spinge fino alla contemporaneità. Per chi aveva già comprato la prima versione, l'aggiornamento è disponibile anche in e-book.

 Paola Zukar, Rap. Una storia italiana

9. Anna Scalfaro, Musica in programma. Quarant’anni di divulgazione musicale in Rai-tv (1954-94)

Nota, € 20

Studio “scientifico” d’archivio ma accessibilissimo anche agli appassionati, Musica in programma di Anna Scalfaro – docente al DAMS di Bologna – ricostruisce le vicende della divulgazione musicale in ambito di musica (soprattutto) eurocolta sulla tv di Stato, dal 1954 fino ai primi anni Novanta (quando per la televisione italiana comincia, in effetti, tutta un’altra storia). Insooma: da Roman Vlad a Baricco. La seconda parte del libro, con il (corposo) catalogo delle trasmissioni musicali, è scaricabile gratuitamente dal sito dell'editore Nota.

Musica in programma

10. Parma Regio Teatro del mondo

A cura di Alberto Nodolini, Vos, € 60

Questo librone rappresenta un vero e proprio tributo a uno dei teatri di tradizione italiani più amati, il Teatro Regio di Parma. Pensato quale suggello ideale al 2021, anno di Parma Capitale Italiana della Cultura ma anche periodo nel quale scoccano i due secoli dall’avvio del cantiere del nuovo Teatro Ducale – in seguito denominato Regio – voluto da Maria Luigia. Se i sintetici testi di Alessandro Malinverni e Carlo Mambriani – in italiano e inglese – riscostruiscono la storia di questo edificio e offrono alcune suggestioni del “dietro le quinte” e del carattere artigianale del lavoro teatrale, sono le fotografie di Graziano Fantuzzo, Luca Fregoso e Michelangelo Nodolini le protagoniste di una narrazione per immagini esaltata dal grande formato del volume, spesso declinata in macro ad esaltare minuziosi particolari dell’elegante struttura architettonica così come dei preziosi arredi e decorazioni di questo teatro. Un volume che va oltre la classica strenna, ma rappresenta un ricercato omaggio ad un luogo, anche simbolico se vogliamo, di cultura.

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11. Daniela Cardini, Gianni Sibilla, La canzone nelle serie tv. Forme narrative e modelli produttivi

Pàtron editore, 22 €

Nell’epoca di Netflix e Disney+ il ruolo delle canzoni nella nuova serialità televisiva è divenuto via via più decisivo, con importanti conseguenze sulla stessa industria della musica: il libro di Daniela Carini e Gianni Sibilla riflette proprio sul rapporto tra canzoni e televisione, partendo dalle “origini” e arrivando fino alla contemporaneità (e con un capitolo dedicato all’Italia).

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12. Ella Adaïewsky, Scritti sulla musica

A cura di Paola Barzan e Ilario Meandri, Lim, € 40.

Paola Barzan e Ilario Meandri riuniscono in questa raccolta antologica una selezione dei lavori musicologici ed etnomusicologici tra i più significativi di Ella Adaïewsky, editi in francese e in tedesco tra il 1888 e il 1925 e qui pubblicati in traduzione italiana, accompagnati dai saggi di commento e note critiche di Paola Barzan, Umberto Berti, Angelo Foletto, Giuseppe Frappa, Guido Genero, Cristina Ghirardini, Febo Guizzi, Quirino Principe, Andrea Rucli, Placida Staro e Gian Nicola Spanu. Il lavoro segue due precedenti pubblicazioni dedicate a Un voyage à Résia, il manoscritto inedito della studiosa. La scoperta del manoscritto ha mutato radicalmente la prospettiva dalla quale è possibile osservare l’opera della musicista e musicologa pietroburghese: di qui il senso di una raccolta che restituisca un’immagine a tutto tondo dei caratteri compositi e innovativi dell’attività di ricerca di Adaïewsky, anche nella prospettiva, come annotano i due curatori nella loro introduzione, del «suo ruolo di musicologa, musicista e artista donna nell’aver dato origine all’unicità del suo sguardo sulla musica».

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13. Deus ti salvet Maria. L’Ave Maria sarda tra devozione, identità e popular music

A cura di Marco Lutzu, Nota (con cd), € 25.

Marco Lutzu si era già occupato di “inni” non ufficiali della Sardegna con un bel libro dedicato a “No potho reposare”. Ora l’etnomusicologo ripropone la stessa formula, circondandosi però di un’équipe di studiosi (Roberto Milleddu, Roberto Caria, Diego Pani e Luigi Oliva) per ripercorrere le vicende (sorprendentemente avvincenti) della cosiddetta “Ave Maria sarda”, dalle origini nel repertorio dei Gesuiti fino a Maria Carta e Fabrizio De Andrè. Completa l’opera un cd con 16 versioni della canzone.

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14. Franco Fabbri, Il tempo di una canzone. Saggi sulla popular music

Jaca Book, € 22.

Sebbene sia uscito qualche mese fa, vale la pena recuperare questa raccolta di saggi di Franco Fabbri, tra i pionieri dello studio della popular music nel nostro Paese. Il tempo di una canzone segue di un anno la raccolta Non è musica leggera, in cui lo studioso aveva messo insieme un’antologia di suoi contributi sulla musica eurocolta. Qui si torna invece ad argomenti che i lettori di libri come Il suono in cui viviamo o L’ascolto tabù già ben conoscono: le origini storiche della popular music, i generi musicali, il bitt italiano e la musica del Mediterraneo, il progressive rock e le teorie dell’ascolto…

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15. Enzo Restagno, Claude Debussy

Il Saggiatore, € 39.

«L’idea di scrivere questo libro mi venne nel 2005; in quell’anno l’editore Gallimard aveva pubblicato la Correspondance di Debussy, un volume di 2330 pagine che ha le dimensioni e il peso di un dizionario. Le 3076 lettere che lo compongono (2588 sono di Debussy e le restanti sono missive a lui indirizzate) si dispongono su un orizzonte in cui incontriamo parenti, amanti, amici, colleghi, critici, interpreti, editori, poeti e perfino creditori, usurai e mercanti di carbone». Bastano queste prime righe dell’introduzione di Restagno per sollecitate la curiosità per un profilo del compositore francese se si colloca, come recita il sottotitolo, «ovunque lontano dal mondo». Un racconto biografico che rinnova, con passo coinvolgente, uno sguardo sulla vita e l’opera di Debussy, unendo in maniera trasversale la sua musica con il clima sociale e culturale nel quale il compositore era immerso.

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16. Roman Vlad, Stravinskij

Il Saggiatore, € 42.

A cinquant'anni dalla morte di Igor Stravinskij, la casa editrice il Saggiatore ripropone questo “classico” di Roman Vlad apparso per la prima volta nel 1958, arricchito in questa occasione da un interessante saggio introduttivo di Massimiliano Locanto. Nato come rielaborazione di un programma didattico per la Rai, il libro è frutto di una profonda conoscenza, lungamente coltivata, dell’opera del musicista, oltre che di uno scambio intellettuale tra Vlad e lo stesso Stravinskij intessuto per decenni, come testimoniato dal carteggio inedito che impreziosisce la presente edizione. Pianista, compositore e critico musicale romeno naturalizzato italiano, Vlad ha rivestito un ruolo cruciale tanto nella gestione e divulgazione del patrimonio musicale in Italia, quanto nell’interpretazione dell’opera di Stravinskij. Un aspetto, quest'ultimo, che viene confermato da queste pagine che rappresentano ancora oggi uno dei riferimenti della letteratura critica dedicata a Stravinskij, un solido viatico capace di introdurci a quei caratteri stilistici e linguistici che caratterizzano in maniera così connotata la musica del compositore russo.

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17. Monica Boni, Le trame di un labirinto

Lim, € 40.

Il labirinto nel quale ci accompagna Monica Boni, studiosa e docente di storia della musica e biblioteconomia musicale all’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti, è quello rappresentato dalla «riflessione teorica e concezione compositiva di Armando Gentilucci», come recita il sottotitolo di questo volume. L’opera di Gentilucci (Lecce, 1939 – Milano, 1989), musicista tra i più rappresentativi della generazione fiorita in Italia intorno al 1940, viene indagata in queste pagine attraverso un duplice e fecondo binario che unisce in un confronto incrociato da un lato le istanze tecniche, poetiche ed estetiche desunte da fonti testuali e musicali – compresi alcuni documenti inediti – e dall’altro figure ed elementi costruttivi e strutturali della scrittura compositiva di un autore e teorico di particolare rilievo per il Novecento musicale italiano.

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18. Mattia Merlini, Le ceneri del prog

Ricordi-Lim, € 25.

Accolto nella collana Le Sfere, che intende promuovere la rilettura critica dei saperi e delle pratiche musicali in una prospettiva transdisciplinare e pluridimensionale, questo volume «si pone l’obiettivo di rileggere il fenomeno del progressive alla luce della contemporaneità, dando centralità a ciò che resta del prog successivamente alla sua presunta data di morte – insomma, alle sue ceneri, difficili da ricomporre, informi, eppure memori della propria incarnazione originaria». Con queste parole Mattia Merlini contestualizza questo lavoro di indagine dedicato alle influenze di un genere, il rock progressivo appunto, tra i più frequentati e nello stesso tempo fraintesi della popular music. In un percorso di nove capitoli – completati da una discografia e un indice analitico – l’autore offre uno sguardo interessante su quella che può essere individuata come l’eredità varia e variegata di una delle correnti stilistiche più problematiche e feconde della storia del rock.

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19. Note tricolori. La storia dell’Italia contemporanea nella popular music

A cura di Paolo Carusi e Manfredi Merluzzi, Pacini editore, € 22.

Una raccolta, curata da due storici, dedicati ai rapporti tra popular music e storia contemporanea. Inizialmente nato come convegno (cancellato causa Covid), il progetto di Carusi e Merluzzi si è trasformato in un libro di grande interesse tanto per gli studiosi di musica quanto per quelli di storia. Quattro le sezioni: “Tra storiografia e musicologia: teoria e metodo”, “Culture della protesta”, “Subculture e immaginari”, “Tra Made in Italy e influenze straniere”.

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20. Gianluigi Ricuperati, Generosity. Un'agiografia di David Bowie

Piemme, € 16.

Il problema di molte biografie di musicisti è che sono, di fatto, delle agiografie. Lo scrittore Gianluigi Ricuperati non cade nella trappola, perché questa non è – grazie al cielo – l'ennesima biografia di David Bowie ma, appunto, una sua "agiografia". «Niente toglie più sicurezza alla vita che la mancanza di santi» scrive l'autore. «E una delle catastrofi della cultura contemporanea è la disgrazia in cui è caduto l'istituto dell'agiografia». Normale dunque rivolgersi alle rockstar come nuovi santi contemporanei: la virtù di Bowie sembra essere soprattutto la generosità, con exempla da vari momenti della vita del musicista che si intersecano con ricordi e spunti critici. Una lettura affascinante, anche per i non- fan.

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