20 anni di Rondò: intervista a Sandro Gorli

Il direttore, compositore e fondatore del Divertimento Ensemble parla della rassegna milanese che ha avviato nel 2004

Sandro Gorli (foto Giovanni Daniotti)
Sandro Gorli (foto Giovanni Daniotti)
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classica

Direttore e compositore, sin dalla fondazione del Divertimento Ensemble Sandro Gorli svolge un’intensa attività concertistica per la diffusione della musica contemporanea. Nel 2004 ha dato vita a Rondò, l’annuale stagione milanese che quest'anno celebra la sua ventesima edizione con una serie di appuntamenti dedicati alla musica d’oggi, non solo sotto forma di concerti, ma anche di incontro, divulgazione e dibattito con i compositori. Abbiamo incontrato Sandro Gorli che ci ha illustrato la rassegna musicale in corso, introdotto nuove progettualità con qualche anticipazione.

Rondò compie 20 anni di musica: qual è il bilancio?

«Con questo Festival abbiamo sempre cercato di capire cosa stesse accadendo nell’ambito della musica contemporanea. Il bilancio è sicuramente positivo, a giudicare dalle attività proposte. Dato il vivo interesse sull’utilizzo delle nuove tecnologie, oggi poniamo molta attenzione a questa realtà musicale. Abbiamo infatti organizzato una masterclass di tre giorni con Alexander Schubert che, nonostante la giovane età, attira la curiosità della nuova generazione di musicisti. Oggi Schubert è probabilmente la figura più all’avanguardia rispetto all’utilizzo delle nuove tecnologie e direi che è quasi più interessato ai rapporti con il video, con la performance, piuttosto che con la musica intesa nel senso più tradizionale. Destinata a un massimo di 12 allievi, abbiamo ricevuto oltre 70 richieste provenienti da tutte le parti del mondo».

Sandro Gorli (foto Giovanni Daniotti)
Sandro Gorli (foto Giovanni Daniotti)

Quali sono le novità più significative di questa edizione?

«Tra le novità di maggior rilievo, abbiamo concentrato in un lungo fine settimana buona parte dei concerti della nostra Accademia. Dal 12 al 14 maggio si terranno ben sei concerti degli studenti di strumento dei corsi di pianoforte preparato tenuto dalla docente Maria Grazia Bellocchio, di chitarra della docente Elena Casoli, e percussioni tenuto da Elio Marchesini. A questi si aggiungono i concerti finali del corso di canto di Alda Caiello. Per la prima volta abbiamo pensato di riunire tutti questi appuntamenti all’interno di un piccolo “festival dei giovani” denominato WEEKIDEA – acronimo di International Divertimento Ensemble Academy - con l’obiettivo di agevolare un contatto più diretto e completo tra gli studenti delle diverse classi. Per l’occasione verrà inoltre organizzata una tavola rotonda su specifici temi della musica contemporanea, soprattutto in relazione all’utilizzo delle nuove tecnologie. Anche grazie a questa attività, il festival continua a rivolgere una grande attenzione ai giovani».

E quali saranno i grandi maestri?

«Oltre ad Alexander Schubert, sarà presente Tristan Murail. Credo che Murail sia tra i compositori viventi più importanti del secolo scorso. A Murail abbiamo dedicato il corso di pianoforte tenuto da Maria Grazia Bellocchio: i suoi 16 allievi eseguiranno l’integrale pianistica in due concerti, mentre Divertimento Ensemble terrà la prima esecuzione italiana di Portulan, una raccolta di otto pezzi che il compositore scrisse nell’arco di diversi anni. È una sorta di diario di viaggio all’interno del quale rientrano diverse tappe della sua ricerca artistica. Un’opera importante mai eseguita in Italia. Murail sarà qui con noi durante tutta la settimana per seguire i nostri pianisti e le prove dell’Ensemble, mentre dal 12 al 14 aprile sarà docente di una masterclass aperta a compositori che arriveranno un po’ da tutta Europa. Tornerà poi a settembre per seguire anche il corso di direzione d’orchestra a sostegno degli allievi che dovranno dirigere una sua opera».

Sandro Gorli (foto Giovanni Daniotti)
Sandro Gorli (foto Giovanni Daniotti)

La rassegna si distingue anche per una particolare attenzione alla presenza femminile…

«La parità di genere è un argomento che ci sta a molto cuore. Per questo motivo da due anni a questa parte ci siamo promessi di alternare ogni anno una compositrice a un compositore in residenza. Dopo Tristan Murail, il prossimo anno toccherà a una compositrice che avremo modo di annunciare presto.

Tra i giovani che frequentano l’Accademia si iscrivono tante ragazze quanti ragazzi, e in alcuni casi le studentesse risultano di numero maggiore rispetto agli studenti, ne è la prova il corso di direzione d’orchestra. Tra le compositrici in programma, in questa edizione del festival figurano brani di Vincenza Cabizza, giovane compositrice in residence lo scorso anno, Sofija Gubajdulina e Claudia Mura. Infine l’ULYSSES Ensemble interpreterà, tra gli altri, un pezzo in prima esecuzione assoluta della compositrice turca Senay Uğurlu, commissione congiunta di Divertimento Ensemble, Ircam e Fondation Royaumont».

ULYSSES: di cosa si tratta esattamente?

«Il 21 giugno, nel giorno della Festa della Musica e nell’ultimo concerto della nostra rassegna in vista dell’estate, ospiteremo l’ULYSSES Ensemble. Un network internazionale, al quale aderiamo già da dodici anni, che vede l’Ircam capofila. Tra le attività promosse da questa rete c’è la circuitazione dei giovani esecutori e compositori d’Europa. Uno dei modi per raggiungere questo obiettivo consiste nel formare ogni anno un Ensemble che quest’anno si esibirà tra Milano e Parigi. In quell’occasione dirigerò questa formazione con un programma di giovani compositori che comprende anche una nuova commissione, con brani di Daniele Ghisi, Mikel Urquiza e Alex Mincek.

Oltre a ULYSSES, Divertimento Ensemble è ideatore e capofila della rete DYCE, Discovering Young Composer of Europe, un progetto che ha l’obiettivo di individuare i migliori compositori allievi o alumni degli istituti superiori di musica europei, con partner in Spagna, Norvegia ed Estonia. Insieme condividiamo un’attività internazionale che comprende anche un concorso rivolto a tutti gli istituti di alta formazione musicale. Dal concorso sono stati selezionati 12 compositori le cui musiche sono state eseguite in orari diversi durante un’unica giornata. Il pubblico che ha assistito dal vivo all’evento in loco, e in streaming ai concerti dislocati nelle altre città europee, ha contribuito a selezionare ulteriormente i compositori, portandoli da dodici a quattro, e le loro opere saranno eseguite a Milano il 14 giugno dai quattro ensemble».

Chi sono i giovani compositori di questa edizione?

«Edoardo Dadone, già compositore in residence nel 2021, di cui ascolteremo una nuova commissione per coro. Prima dell’emergenza sanitaria abbiamo organizzato un coro di voci non professioniste con l’obiettivo di affidare loro un nuovo brano ogni anno. Il progetto è partito con un lavoro di Alessandro Solbiati, poi con una nuova composizione di Gabriele Manca e ancora Giovanni Bertelli. Interrotta durante gli anni del covid, nel 2023 questa realtà riprende finalmente la sua attività grazie alla partecipazione di circa 40 coristi che attualmente stanno studiando il brano di Dadone (27 aprile).

Il compositore in residence di quest’anno è invece Mikel Urquiza, giovanissimo compositore basco che vive tra Torino e il resto dell’Europa. Due settimane fa invece si è tenuta la prima esecuzione di un pezzo di Valerio Sannicandro, lavoro che ha sfruttato tutto lo spazio di entrambe le sale della Fabbrica del Vapore: la sala concerto, dove abitualmente teniamo la nostra programmazione, al di sopra della quale è presente un’altra sala di simili dimensioni che solitamente utilizziamo per l’attività dell’Accademia. Essendo Sannicandro da anni interessato allo spazio e a differenti modalità di ascolto, oltre che di fruizione musicale, lo scorso anno gli abbiamo commissionato un nuovo brano. Dislocati nelle due sale, i musicisti hanno suonato contemporaneamente collegati in qualche modo dall’elettronica. Il brano è stato eseguito due volte, così da poter dare la possibilità al pubblico di essere presente in entrambi gli spazi, in modo che i due ascolti potessero completare la percezione dell’opera. Si è trattato dunque di un esperimento di fruizione musicale fortemente innovativo che ha prodotto una risposta molto positiva tra il pubblico, particolarmente coinvolto da questa modalità di ascolto».

Divertimento Ensemble (foto Giovanni Daniotti)
Divertimento Ensemble (foto Giovanni Daniotti)

Rondò: a cosa di deve il titolo della stagione?

«La rassegna conserva lo stesso titolo sin dalla prima edizione in assonanza alla forma musicale. Divertimento Ensemble invece deve il suo nome ai Divertimenti di Mozart e Haydn, poiché all’inizio il gruppo strumentale era rappresentato prevalentemente dagli strumenti a fiato e, oltre alla musica contemporanea, si occupava anche del repertorio settecentesco. Con gli anni questo repertorio è stato sempre più accantonato e l’ensemble si è specializzato totalmente nella musica di oggi».

Invece per quanto riguarda l’attività di Divertimento Ensemble sul versante discografico?

«Presentiamo ogni anno un disco monografico dedicato al compositore in residence. Sono freschi di uscita i dischi sulla produzione di Francesco Ciurlo ed Edoardo Dadone, compositori in residenza nel 2020 e 2021, in ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale a causa della pandemia. Sono invece prossimi i CD dedicati a Urquiza ed è in programma un’ulteriore uscita discografica che accoglie una lunga composizione per pianoforte ed ensemble che abbiamo commissionato a Gabriele Manca lo scorso anno».

L’Ensemble sarà impegnato anche all’estero.

«A settembre voleremo in Argentina su invito del Teatro Colón per rappresentare l’Italia nel campo della musica contemporanea. Lì terremo tre concerti con un programma di soli autori italiani all’interno di una grande rassegna intitolata Divina Italia. Non nascondo la felicità e l’orgoglio di essere stati selezionati per rappresentare il nostro Paese oltreoceano».

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