Il musical di Leonard Bernstein entusiasma il pubblico delle Terme di Caracalla

classica

"L'impresario delle Canarie", intermezzo in due parti di Padre Giovanni Battista Martini sul testo di Metastasio musicato per primo da Domenico Sarro, è stato proposto dal Pergolesi Spontini Festival nel teatro-miniatura di Monte San Vito, in una forma che ricordava quella delle "accademie" musicali tedesche. La partitura di Padre Martini è parsa non priva di personali particolarità stilistiche.

Il coraggio di tentare le strade più difficili premiato da un pubblico fortemente motivato

L'ultima opera seria di Pergolesi presentata per la prima volta nella nuova edizione critica di Francesco Degrada e Claudio Toscani

Continua al ROF la lodevole opera di rivalutazione di compositori dimenticati

Dopo due regie stravaganti, il Rof torna agli allestimenti tradizionali con la regia di De Monticelli per Il Turco in Italia: divertimenti e applausi

Riproposto il bell'allestimento di Emilio Sagi, con voci un po' gracili ma ben indirizzate

La prima esecuzione de L'equivoco stravagante nell'edizione critica di Beghelli e Piana

Non è la Carmen, è solo il Toreador, tipico prodotto dell'opéra comique della metà del diciannovesimo secolo, leggero, elegante e frivolo

Il regista, il direttore e, almeno in parte, i cantanti ripuliscono Pagliacci da retorica ed effetti di bassa lega

Ann Sophie von Otter fa il suo debutto nel ruolo di Carmen in una nuova produzione a Glyndebourne con al regia di David McVicar e la direzione musicale di Philippe Jordan

Messalina nel Seicento era scandalosa ora è solo divertente

Un Falstaff agile ed energico diretto da Enrique Mazzola apre la ventisettesima edizione del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Regia piacevole, due veterani come Romero e la Serra in un cast prevalentemente giovane.

La direzione non è perfettamente a punto, la regia è sballata, ma i tre protagonisti salvano il Rigoletto dell'inaugurazione della stagione dello Sferisterio

Nuovo allestimento (regia e scene di Graziano Gregori) per "Nabucco" a Verona. Ma l'attesa è andata in parte delusa: scenografia minimale, a favorire lo sfondo petroso naturale dell'Arena, e tuttavia responsabile di alcuni incidenti tecnici. Che non compromettono per altro il grandioso respiro corale e la bellezza di fraseggio ricercata da Oren (protagonista assoluto, con il coro) nell'opera verdiana. Anfiteatro gremito e successo enorme, specie per il direttore israeliano.

Il dramma radiofonico di Bruno Maderna rinasce trasformato in un'opera sui generis

"Il sogno di Urizen", una delle commissioni del Ravenna Festival 2002, ha riunito in un'operazione di grande potenza espressiva e simbolica l'allestimento visivo di Jannis Kounellis e la densa e tensiva partitura di Crivelli: questa si segnalava per sciogliere nel visionario tessuto sonoro i versi, visionari essi stessi, del I libro dei Libri Profetici di Blake, affidandone la recitazione in sovrapposizione agli stessi strumentisti e facendone un'importante livello timbrico.

inserite qui il testo in breve

Russalka di Dvorak sbarca all'Opéra Bastille un secolo dopo la creazione a Praga. Ed è subito successo grazie alla complicità di Renée Fleming e giochi finissimi della regia di Carsen

All'Alighieri di Ravenna le "Nozze" di Strehler-Muti hanno confermato l'efficacia della lettura, grazie ad un allestimento che, seppure ridimensionato, ha mantenuto tutto il suo fascino. Muti ha diretto Mozart "alla Muti": piacevole e vivace, a tratti veramente intenso. Cast vocale azzeccato, a parte qualche imprecisione nelle mezze voci di Cherubino, e uno squilibro all'inizio del primo atto tra palcoscenico e orchestra. Sostanzialmente perfetti i Wiener, meno brillante il coro. Alla fine tanti, tanti applausi.