Zimerman, impeto e poesia

Rossini, Mendelssohn e Brahms risuonano nell'ampia chiesa di San Domenico, mirabilmente interpretati da uno Zimerman in perfetta forma e dalla stupefacente Orchestra "Sinfonia Helvetica" guidata da Grzegorz Nowak.

Recensione
classica
Festival delle Nazioni Città di Castello
23 Agosto 2003
Rara occasione di ascoltare in Italia interpreti di così alta levatura. Per Krystian Zimerman e l'Orchestra "Sinfonia Helvetica" diretta da Grzegorz Nowak il concerto di ieri sera a Città di Castello in apertura del Festival delle Nazioni 2003 resta l'unico appuntamento di quest'anno col pubblico italiano, e di sicuro i privilegiati che hanno gremito la trecentesca chiesa di S. Domenico serberanno a lungo il ricordo di questo suggestivo incontro col grande repertorio romantico. Prima di questo, in apertura, la Sinfonia dall'Italiana in Algeri di Rossini è servita a scaldare gli animi e a far prendere confidenza orchestra e pubblico con l'acustica roboante della chiesa. Con una compagine strutturata per il repertorio brahmsiano ovvio che le sonorità siano risultate un po' più ingombranti di quanto dovuto, ma già qui la precisione e schiettezza della formazione orchestrale si sono mostrate decisive nel dare il giusto brio alla celebre ouverture rossiniana. A seguire un'altra scintillante "italiana", ma stavolta si trattava della Sinfonia n. 4 di Mendelssohn: un'interpretazione impeccabile, piena di slancio sia nell'iniziale Allegro vivace che nel celebre Salterello conclusivo, mentre nei tempi centrali Nowak ha saputo trasportarci con passione in luoghi dell'anima degni di una notte di mezz'estate quale, a tutti gli effetti, la cittadina umbra stava regalando ai presenti. Seconda parte della serata, col Concerto per pianoforte n.1 di Brahms, che Zimerman ha disegnato in modo scultoreo ma passionale allo stesso tempo: una memorabile esecuzione, dove oltre alla perfetta padronanza tecnica sono state l'intelligenza e sensibilità musicale dell'interprete ad imporsi all'attenzione. Il pianista polacco ha affrontato la complessa scrittura di questa pagina con vigore ed eleganza, passando con disinvoltura dalla produzione di vere e proprie masse sonore ai vellutati giochi melodici con cui il compositore tedesco lascia che il solista interloquisca con l'orchestra. Zimerman è un autentico 'signore' del pianoforte e non occorre qui aggiungere ulteriori apprezzamenti a quelli che illustri musicisti, insieme al pubblico mondiale, hanno già espresso. Merita invece di essere ancora sottolineata, in questa esecuzione brahmsiana, la splendida intesa tra il solista e l'orchestra, una reciproca e piena confidenza frutto, oltre che delle qualità del solista, del pregevole livello di questa formazione ormai attiva da oltre un decennio e fondata dallo stesso Nowak che ieri l'ha guidata con collaudata maestria: ineccepibili le vare sezioni, specie quella dei fiati, sono stati gli effetti dinamici a impressionare, con dei 'pianissimo' che non è facile ascoltare da una formazione di tali proporzioni, un sommesso tappeto sonoro si cui si sono potute distendere le delicate melodie che le dita di Zimerman sembravano produrre sfiorando la tastiera. Complici la fatica e il caldo, i lunghi applausi finali del pubblico non sono riusciti a convincere il polacco a regalare un bis. Sarà per un'altra volta, almeno questo ci auguriamo.

Interpreti: pf Krystian Zimerman

Direttore: Grzegorz Nowak

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