Walküre pirotecnica

Il Wotan di Bryn Terfel, imponente e vulnerabile, trionfa nella nuova produzione di Walküre al Covent Garden

Recensione
classica
Royal Opera House (ROH) Londra
Richard wagner
05 Marzo 2005
Il secondo episodio della nuova produzione del Ring al Covent Garden non lascia dubbi sul fatto che ci sia omogeneità e coerenza di concezione nel disegno di Keith Warner: il primo atto di "Walkure" si svolge nella stessa mansarda inabitata dagli dei nell'"Oro del Reno", dove è sospesa una stanza desolata che sembra rappresentare lo spazio interiore di Sieglinde: pareti rosso fuoco ed un ventilatore appeso ad una corda rossa, una singola sedia, è qui che Sieglinde si rifugia quando esprime i propri sentimenti, ed è qui che Siegmund si unisce a lei. Gli spazi interiori ed esteriori, terrestri e celesti si confondo all'interno delle imponenti scenografie di Stefanos Lazaridis, e grazie alle splendide luci di Wolfgang Göbbel, ma le costanti rimangono: la mansarda degli dei, che mostra i primi segni di sfacelo, la scala che unisce al Valhalla, da cui si lancia un'esuberante Brunilde, adolescente irrequieta, e la spirale di metallo che rappresenta l'albero del mondo e che in un finale pirotecnico diventa l'anello di fuoco che circonda Brunilde. "Walküre" non si presta al trattamento ironico che aveva caratterizzato il primo episodio, ma l'immagine delle Walkirie in attesa spasmodica, quasi assetate di sangue, che cavalcano una testa scheletrica di cavallo, contribuisce ad un tezo atto di grande vitalità. Warner riempe la narrazione di simboli dal significato per ora ambiguo, come il ventilatore che riappare alla fine del terzo atto, e risulta difficile valutare la produzione a metà strada. In compenso, le prestazioni vocali non lasciano dubbi: Bryn Terfel è un Wotan imponente e vulnerabile allo stesso tempo, con una grandissima varietà di colori e dinamiche, Lisa Gasteen una Brunilde eccitante e sicura, e Katarina Dalayman riempe il teatro di luce con una voce ricca di accenti e con una interpretazione curata nei minimi dettagli. Pappano dirige in maniera fluida, sostenendo anche il più delicato pianissimo nella narrazione di Wotan con un sottilissimo velo orchestrale, senza mai perdere di vista il piano d'insieme: ogni ritorno di tema è cesellato con sicurezza da un'orchestra in grande forma.

Note: Nuova produzione

Interpreti: Siegmund: Jorma Silvasti; Sieglinde: Katarina Dalayman; Hunding: Stephen Milling; Wotan: Bryn Terfel; Brünnhilde: Lisa Gasteen; Fricka: Rosalind Plowright; Gerhilde: Geraldine McGreevy; Ortlinde: Elaine McKrill; Waltraute: Claire Powell; Schwertleite: Rebecca de Pont Davies; Helmwige: Iréne Theorin; Siegrune: Sarah Castle; Grimgerde: Clare Shearer; Rossweisse: Elizabeth Sikora

Regia: Keith Warner

Scene: Stefanos Lazaridis

Costumi: Marie-Jeanne Lecca

Orchestra: Orchestra della Royal Opera House

Direttore: Antonio Pappano

Coro: Coro della Royal Opera House

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