Una "Dannazione" dannatamente visionaria

Di fronte alla sfrenata marea visionaria che Hugo De Ana ha liberato sul palcoscenico in occasione di questo nuovo allestimento della "Damnation de Faust", il pubblico del Regio parmigiano si è impegnato e alla fine – magari con qualche perplessità – ha applaudito. In linea con le scelte registiche i marcati personaggi, tutti volcalmente ben resi. Più lineare la direzione di Plasson.

Recensione
classica
Fondazione Teatro Regio di Parma Parma
Hector Berlioz
25 Gennaio 2007
Di fronte alla sfrenata marea visionaria che Hugo De Ana ha liberato sul palcoscenico in occasione di questo nuovo allestimento della "Damnation de Faust", il pubblico del Regio parmigiano si è impegnato e alla fine – magari con qualche perplessità – ha applaudito. Partendo dalla dimensione simbolica del cerchio – assieme estensione della terra, del cielo, dello spazio attraversato dai pianeti, di un ideale passaggio per gli inferi – il regista ha fatto esplodere una dimensione onirica estrema, composta per sovrapposizione, per aggiunta, accatastando simbologie su simbologie, in una vertigine allucinata che risucchiava chi vi stava di fronte in un incubo notturno e surreale. Un groviglio di riferimenti, di tracce iconiche, di rimandi che si sono addensati nel corso di un teatro musicale sicuramente impregnato del delirio che la musica di Berlioz raccoglie in una dimensione però più astratta, ma che attraverso la grande pedana circolare racchiusa dalle immagini liquide che venivano proiettate, si trasformava in palcoscenico in una materia pulsante. Anche l'immobilità apparente costruita attorno a Margherita segnava in quest'ottica un ulteriore tassello di un mosaico decifrabile solo nella sua rappresentatività immediata, a tratti carnale se non addirittura animale. De Ana ha proposto un affresco emotivo delle rappresentazioni inconsce del male, nel quale l'inquietante Mefistofele di Pertusi si è mosso – così come Sabbatini nei panni di Faust, Battaglia in quelli di un Brander con le chiappe al vento e la brava Nino Surguladze in quelli di Margherita – caricando il personaggio in maniera estrema. Di segno diverso la direzione di Plasson, che ha letto la partitura con un'attenzione che poteva forse restituire qualche fremito più marcato se non, appunto, più dannato.

Note: Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma in coproduzione con Fondazione Arena di Verona

Interpreti: Faust GIUSEPPE SABBATINI Marguerite NINO SURGULADZE Méphistophélès MICHELE PERTUSI Brander PAOLO BATTAGLIA Contadini, bevitori, gnomi, silfi, studenti, soldati, fuochi fatui, vicine di Marguerite, demoni, dannati, principi delle tenebre, spiriti celesti, fanciulli beati

Regia: HUGO DE ANA

Scene: HUGO DE ANA

Costumi: HUGO DE ANA

Coreografo: LEDA LOJODICE

Orchestra: ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Direttore: MICHEL PLASSON

Coro: ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA; CORO DI VOCI BIANCHE DEL TEATRO REGIO DI PARMA diretto da Sebastiano Rolli

Maestro Coro: MARTINO FAGGIANI

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