Un violoncello leggero per incantare Venezia

Il Broken Arm Trio di Erik Friedlander per l'ultimo appuntamento di Risonanze

foto Marcus Lackinger, jazzfoto.at
foto Marcus Lackinger, jazzfoto.at
Recensione
jazz
Teatro Fondamenta Nuove Venezia
30 Gennaio 2010
Grazia, leggerezza, incanto, magia. In due parole, Erik Friedlander. Ospite del teatro Fondamenta Nuove di Venezia per l’ultimo appuntamento invernale di “Risonanze”, il violoncellista newyorchese ha offerto il consueto saggio d’inappuntabile stile ed eleganza sopraffina. Sul palco il Broken Arm Trio (nome scelto per omaggiare la frattura che nel ’49 spinse Red Callender a cimentarsi col violoncello), ovvero Erik Friedlander all’archetto e pizzicato, Trevor Dunn al contrabbasso e il prezioso Mike Sarin alla batteria. Grazia, leggerezza, incanto, magia. Tra passaggi swinganti e commoventi interludi melodici, il Broken Arm ha stregato, carezzato il cuore e cullato le orecchie del pubblico stipato nel Fondamenta Nuove (una folla mai vista: il coraggio e la coerenza, evidentemente, pagano). Deliziose le intersezioni tra i due archi, misuratissimo il drumming di Mike Sarin (non un colpo di spazzola sprecato, non una rullata di troppo). Il tutto per assecondare al meglio la scrittura di Friedlander, sempre sorprendente per inventiva e raffinatezza, pur riuscendo a non risultare stucchevole o prevedibile. Valore aggiunto del set veneziano, i molti pezzi nuovi in scaletta, portati in tour dal Broken Arm prima di entrare in studio proprio in questi giorni e fissarli su disco. Tra le cose migliori sentite, un paio di composizioni dal profumo intenso dell’America di provincia, l’America delle praterie e degli spazi immensi, l’America sognata da Bill Frisell e Joe Lansdale. Grazia, leggerezza, incanto, magia. In due parole, serata indimenticabile.

Interpreti: Erik Friedlander (violoncello); Mike Sarin (batteria); Trevor Dunn (contrabbasso).

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