Un Rossini da "Hollywood Party"

Un inizio di stagione davvero inusuale quello del Teatro Regio di Parma, con un titolo rossiniano mai rappresentato in questo teatro e soprattutto con una regia non tradizionale. Una sorta di "Hollywood Party" rossiniano realizzato attraverso tecniche cinematografiche applicate dal vivo. Bravi i cantanti, che hanno retto la prova della telecamera. Dato musicale adeguato. Successo di pubblico alla fine.

Recensione
classica
Fondazione Teatro Regio di Parma Parma
Gioachino Rossini
13 Dicembre 2006
Un inizio di stagione davvero inusuale quello del Teatro Regio di Parma, con un titolo rossiniano mai rappresentato in questo teatro e soprattutto con una regia non tradizionale. Barberio Corsetti e Sorin hanno realizzato questa messa in scena basandosi su una sorta di evoluzione della tecnica del "croma key", applicata alle riprese dal vivo: in tempo reale i personaggi venivano ripresi e proiettati - grazie a maxischermi sospesi - su sfondi a loro volta filmati da modellini delle diverse ambientazioni. Un gioco tecnologico che si è tradotto in una rappresentazione brillante, la cui leggerezza ha saputo evitare l'impressione di invadenza che il medium audiovisivo a volte impone al teatro musicale. A questa trasposizione mediatica si è affiancata la collocazione della vicenda attorno agli anni Sessanta del Novecento, a metà tra il cartoon e le atmosfere di "Hollywood Party". E proprio dal film di Edwards pare preso il cameriere che qui innesca un crescendo di gag esilaranti, a tratti fin troppo coinvolgenti, sfiorando il rischio di distrarre gli spettatori dal dato musicale. Sul palcoscenico i cantanti hanno retto la prova della telecamera, a partire dal conte Asdrubale di Michele Pertusi, molto ben tratteggiato, e dalla marchesa Clarice di Sonia Prina, fino ad arrivare, tra gli altri, al Macrobio "attore-nato" di Joan Martin-Royo. La musica di Rossini, si sa, è bellissima, e il libretto di Romanelli attualissimo (vedi le battute sugli artisti, sui giornalisti e sugli opportunisti). La direzione di Spinosi si è mossa su tempi adeguati ma senza troppe sfumature orchestrali, tendendo a coprire di tanto in tanto le voci nei pezzi di assieme. Inusuale anche il successo che il pubblico del Regio, ritenuto troppo tradizionalista, ha regalato a questo allestimento.

Note: Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma in coproduzione con il Théâtre du Châtelet di Parigi

Interpreti: La marchesa Clarice SONIA PRINA; La baronessa Aspasia DANIELA PINI, JENNIFER HOLLOWAY (19, 22.12); Donna Fulvia PAOLA CIGNA; Il conte Asdrubale MICHELE PERTUSI, FRANÇOIS LIS (19, 22.12); Il cavalier Giocondo JOSÉ MANUEL ZAPATA; Macrobio JOAN MARTIN-ROYO; Pacuvio CHRISTIAN SENN; Fabrizio FILIPPO POLINELLI Giardinieri, ospiti, cacciatori e soldati del conte

Regia: GIORGIO BARBERIO CORSETTI e PIERRICK SORIN

Scene: GIORGIO BARBERIO CORSETTI e PIERRICK SORIN

Costumi: CRISTIAN TARABORRELLI

Orchestra: ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Direttore: JEAN-CHRISTOPHE SPINOSI

Coro: CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Maestro Coro: MARTINO FAGGIANI

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