Un nuovo spazio per la musica firmato Benetton

A Treviso il concerto inaugurale della ex chiesa di San Teonisto, con Brunello e Carmignola

San Teonisto inaugurazione
Foto Nicoletta Boraso
Recensione
classica
Chiesa San Teonisto
Inaugurazione
08 Ottobre 2017

A Treviso una chiesa sconsacrata e ormai dimenticata, viene riconsegnata alla cittadinanza sotto forma di spazio per l’arte, aprendosi all’organizzazione di concerti, convegni, esposizioni d’arte oltre che alla programmazione di eventi culturali, grazie a un lungo e importante intervento di restauro affidato alla creatività dell’architetto Tobia Scarpa. Dopo essere stata pesantemente danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, e gestita in anni più recenti senza una linea precisa, la chiesa di San Teonisto viene finalmente acquistata da Luciano Benetton, per essere affidata alla sua Fondazione, in vista di una programmazione dal respiro internazionale.

Ad avviare i festeggiamenti, il concerto di inaugurazione si rivela in realtà un interessante percorso guidato sull’evoluzione della forma della Ciaccona, il cui cuore pulsa alle vibrazioni di alcune tra le più riuscite elaborazioni del noto brano per violino in re minore di Bach. Il tutto sapientemente articolato dalla voce di Guido Barbieri che, al respiro musicale, tesse un intrigante indagine sull’origine e lo sviluppo di questa danza.

Ad iniziare l’altare alla musica tocca ai Sonatori de la Gioiosa Marca con una Sonata anomala di Corelli, non tanto per la sua articolazione in un unico movimento, quanto proprio per il titolo di Ciaccona. I successivi interventi musicali riguardano i colori offerti dalle diverse rifrazioni della berühmte Ciaccona bachiana, alla luce dei significanti che l’opera sembra custodire. Così la versione per violoncello piccolo e coro da voce a un’analisi della musicologa Helga Thoene, la cui indagine rivela come la composizione riporti le tracce di ben undici corali, utilizzati da Bach nelle sue Cantate sacre, tutti con esplicito riferimento al tema della morte e della resurrezione. Non ci sarebbe troppo da stupirsi, infatti, scoprire che le prime due frasi della Ciaccona contengono, dietro complessi riferimenti numerologici, il nome della prima moglie del compositore e l’anno della sua improvvisa morte, se non per l’impatto che la loro fusione in un’opera di incontrastato valore e bellezza, riesce a provocare ad ogni ascolto. Ecco dunque tendere l’orecchio cosciente alla rinnovata esposizione del tema, questa volta affidata al pianoforte nella versione di Busoni, capace di espandere il seme contrappuntistico di questa musica a un’infinità di possibilità timbriche, scavando tra i registri possibili all’interno della tastiera. Simbolo incontrastato del romanticismo europeo, forse è proprio grazie all’aiuto di queste trascrizioni se non si sono perse le tracce di questo brano lungo lo scorrere del tempo, come accadde per il resto della produzione di Bach. Così la trascrizione per violino e archi di Walter Vestidello, curata appositamente per l’evento, tiene conto dell’accompagnamento pianistico di Mendelssohn e Schumann. A conclusione della serata, la Ciaccona dal Concerto in do di Vivaldi, tra i musicisti prediletti dal maestro tedesco, chiude il cerchio.

A disporre i singoli quadri musicali lungo lo spazio della chiesa di San Teonisto è il racconto di Guido Barbieri, la cui voce si conferma capace di arrivare all’orecchio meno esperto, appassionandolo in un intrigante gioco di aspettative e piccanti rivelazioni storiche. Il concerto inaugurale è anche l’occasione per aprire le celebrazioni per i trent’anni dell’attività della Fondazione Benetton, in compagnia di alcuni tra i più significativi interpreti del concertismo internazionale, quali Mario Brunello, Giuliano Carmignola, Andrea Lucchesini, I Sonatori de la Gioiosa Marca e il Coro del Friuli Venezia Giulia, che per l’occasione si riuniscono a Treviso dopo aver mosso le loro prime esperienze musicali proprio sul territorio, prima di approdare ai palcoscenici di tutto il mondo. A fine concerto, non il solito aperitivo, bensì una copia della registrazione della Missa Se la face ay pale di Guillaume Du Fay, interpretata dall’Ensemble Musica in casa Cozzi su iniziativa della Fondazione Benetton.

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