Un capolavoro di drammaturgia spazio-acustica

Buon successo allo Sferisterio di Macerata per un allestimento del Simon Boccanegra che ha avuto i suoi punti di forza in un'intelligente gestione dello spazio scenico-acustico (trasparente nei confronti delle geniali intuizioni drammaturgiche verdine) e in alcune voci dalla resa interpretativa ottimale nei ruoli.

Recensione
classica
Macerata Opera Macerata
Giuseppe Verdi
31 Luglio 2004
Tra i tre titoli - attinti tutti al repertorio meno routiniero - programmati quest'anno allo Sferisterio, Simon Boccanegra è stato l'ultimo ad andare in scena, ed il meno gratificato da una presenza (ma non dagli applausi, alla fine consistenti) di pubblico per il resto positiva, particolarmente nei Contes d'Hoffmann: peccato, perché - al di là del pregio dell'opera, tra le più raffinate e profetiche di Verdi per soluzioni musicali, drammaturgiche e, soprattutto, spazio-acustiche - l'allestimento ha dimostrato numeri più che apprezzabili. Regia e scenografia di Beppe De Tomasi, nella loro complessiva pulizia e nell'efficace quanto intelligente gestione dello spazio scenico oblungo (limitato da due quinte architettoniche mediatrici tra architettura dello Sferisterio e fondale in stile genovese, articolato sulle due ali separate da uno spazio centrale sempre libero all'azione), hanno salvaguardato e reso evidente, anche attraverso una calcolata permanenza delle posizioni (e nonostante qualche elemento non del tutto risolto), la drammaturgia spazio-acustica verdiana. Veramente ottime le voci dei due antagonisti ideologici della pièce, Simone (Carlo Guelfi) e Fiesco (Riccardo Zanellato); Amarilli Nizza (Maria) inizia con qualche fatica - più interpretativa che vocale - nella sua scena in apertura di I atto, ma poi si disimpegna assai bene; Carlo Ventre (Adorno) dimostra buone potenzialità, ancora poco curate; onorevolmente gli altri. L'Orchestra Filarmonica Marchigiana mostra in vari punti la corda, non agevolata da una vincolata collocazione spaziale che svantaggia partiture così strumentalmente cesellate come questa; ma Carlo Palleschi ha almeno il merito di non forzare mai il suono e di non far venir meno una buona fluidità temporale.

Interpreti: Simon Boccanegra, Carlo Guelfi; Maria, Amarilli Nizza; Fiesco, Riccardo Zanellato; Gabriele Adorno, Carlo Ventre; Paolo Albiani, Gianfranco Montresor

Regia: Beppe De Tomasi

Scene: Beppe De Tomasi

Costumi: Beppe De Tomasi

Orchestra: Orchestra Filarmonica Marchigiana

Direttore: Carlo Palleschi

Coro: Coro Lirico Marchigiano "Vincenzo Bellini"

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