Storie di ninfe da ascoltare ad occhi chiusi

La Staatsoper di Vienna propone una "Daphne" in un nuovo allestimento che convince per la scelta del cast ma che annoia per la sua regia.

Recensione
classica
Staatsoper Vienna
Richard Strauss
22 Giugno 2004
Da alcune settimane a Vienna non si fa altro che parlare del nuovo allestimento della "Daphne" di Strauss che la Staatsoper ha scelto come ultima nuova produzione della stagione in corso. Ma tutto questo parlarne è cosa sospetta, come a voler mettere le mani avanti. Si istruisce il pubblico sulle debolezze del libretto e su tutte le difficoltà che potrebbero compromettere la regia. Perché allora non optare per un allestimento in forma scenica? Ciò che accade sul palco, tanto, è noioso lo stesso. Se si eccettua la scena del baccanale, tutto è statico: né le scene, né la regia – entrambe di chiaro impianto tradizionale – aiutano a districarsi nella vicenda, non sempre di immediata comprensione. Altrimenti l'allestimento possiede un cast eccezionale, primi tra tutti l'orchestra e il suo direttore Semyon Bychkov. La partitura viene presentata fin nelle sfumature più sfuggenti e le sezioni strumentali svettano chiaramente. Ma la cosa affascinante è come Bychkov si diletti nell'evidenziare tutte quelle dissonanze nel tessuto armonico e contrappuntistico che fanno la modernità di questa musica. Non guardando e immaginandosi quest'opera come un grande e raffinato affresco canoro e strumentale, non si possono non lodare i cantanti. Ricarda Merbeth nella parte principale è una rivelazione e, fondendo la drammaticità del suo personaggio nell'atmosfera cameristica dell'opera, comunica al pubblico tutta l'essenza di quel dramma interiore e personale che la regia avrebbe voluto, in lei, sottolineare. Sempre in scena per tutta la durata dell'opera, la soprano è già matura per le grandi parti femminili di Strauss. Anche Schade e Botha sono sicuri nei lunghi archi melodici straussiani, mentre la Lipovsek incanta per omogeneità e purezza del suono.

Interpreti: Peneios, Walter Fink; Gaea, Marjana Lipovsek; Daphne, Ricarda Merbeth; Leukippos, Michael Schade; Apollo, Johan Botha

Regia: Nicolas Joël

Scene: Pet Halmen

Coreografo: Renato Zanella

Orchestra: Orchestra della Staatsoper di Vienna

Direttore: Semyon Bychkov

Coro: Coro della Staatsoper di Vienna

Maestro Coro: Marco Ozbic

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