Storia del jazz in punta di mani

A Rignano sull'Arno, il trio del pianista Harold Mabern con ospite Piero Odorici

Recensione
jazz
Blackmail Jazz Club Rignano sull'Arno
02 Dicembre 2011
Il nome di Harold Mabern forse non dirà molto ai più. Eppure fin da giovanissimo il musicista originario di Memphis ha militato in molte formazioni capitanate da giganti del jazz quali Wes Montgomery, Sonny Rollins, Joe Williams e Sarah Vaughan (solo per citarne alcuni). E dagli anni Sessanta è riuscito a sviluppare uno stile personale in cui la grinta ritmica dell'hard bop, la classe delle armonie e una radice marcatamente blues hanno trovato un equilibrio originale e perfetto. Ancora oggi quegli stessi ingredienti rimangono imprescindibili nella musica di Mabern, ed entrando sulla scena del Blackmail con l'aria pacata dell'uomo qualunque, il musicista fa capire subito come sia riuscito ad attraversare la storia del jazz “in punta di mani”. Lontano da qualsiasi ombra di divismo, infatti, il pianista insieme a John Webber al contrabbasso e Joe Farnsworth alla batteria, già dalle prime note avvolge il pubblico con le atmosfere tipiche dei club anni Cinquanta. E quando nel secondo brano sale sul palco Piero Odorici, l'essenza di Mabern si manifesta in maniera ancora più esplicita nella sua indole da “accompagnatore” che, oltre a mettere tutta la propria energia creativa sui tasti, spesso sceglie di fermarsi ad ascoltare, con evidente divertimento, tanto i fraseggi di Odorici quanto le acrobazie ritmiche di Webber e Farnsworth. Nello scorrere dei brani il suo pianismo morbido e leggero si combina con forza ed eleganza alla strabordante sezione ritmica, traghettando l'orecchio dello spettatore dagli standard del jazz fino a composizioni che, proprio grazie al sax tenore dell'ospite italiano, flirtano con l'ispirazione sonora del Coltrane più classico. Ma tutto, come si diceva, in punta di mani, quasi come nulla fosse.

Interpreti: Harold Mabern: pianoforte. John Webber: contrabbasso. Joe Farnsworth: batteria. Guest: Piero Odorici: sax.

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