Per Steve Reich e Perotinus

"In time for..." all'Estate Fiesolana con Tempo Reale, L'Homme Armé e Nextime Ensemble

Recensione
classica
Tempo Reale
15 Luglio 2016
Suono antico e contemporaneo al Teatro Romano di Fiesole per celebrare gli ottant'anni di Steve Reich e il suo amato Perotinus, il polifonista della Scuola di Notre Dame: un concerto all'Estate Fiesolana venerdì ha visto insieme le macchine di Tempo Reale, le voci dell'Homme Armé e i percussionisti del Nextime Ensemble di Danilo Grassi. L'impeccabile scaletta realizza, fra musiche lontane otto secoli, accostamenti di assoluto fascino, all'insegna di una comune visione di musica spirituale e insieme oggettiva, senza pathos e senza traumi ma di grande ed emozionante intensità, suggerendo consonanze reali di stile, di scrittura e di strategia compositiva. La sfasatura tipicamente reichiana che increspa le lunghe sequenze ripetitive è indagata nel moto naturale e casuale dei microfoni, rifratto dagli altoparlanti, nell'installazione di “Pendulum Music”, affidato a Tempo Reale, e in “Drumming I” per otto tamburi intonati, ma ha il suo contraltare nelle caleidoscopiche rifrazioni dei due grandi graduali di Perotino, “Sederunt principes” e “Viderunt omnes”, eseguiti dall'Homme Armé sotto la direzione di Fabio Lombardo. Alla fine ecco il brano di Reich più dichiaratamente perotiniano, il meraviglioso “Proverb” (1995), dove le due tastiere del Nextime mimano i lunghi pedali dell'Ars Antiqua e le voci dell'Homme Armé (in questo pezzo il quintetto Giulia Peri, Monica Benvenuti, Mya Fracassini, Giovanni Biswas, Paolo Fanciullacci) trattano a velocità, entrate e impulsi diversi, assecondate dalla trama delicata di due vibrafoni, il testo di Wittgenstein “come un piccolo pensiero può occupare tutta una vita !”. Un progetto bello e ambizioso che ci auguriamo di poter ritrovare in altre occasioni. Successo caldo anche nella notte forse più gelida dell'Estate Fiesolana.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

La direzione di Valcuha, la regia di Guth, i cantanti ottimi e perfettamente affiatati hanno reso indimenticabile quest’edizione del capolavoro di Janacek

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival