Splendore di timbri e di spazi sonori

Le qualità dei Berliner Philharmoniker esaltano, su tutte, la partitura di Bartók

Thomas Zehetmair
Thomas Zehetmair
Recensione
classica
Berliner Festspiele
12 Settembre 2013
Il Musikfest berlinese sta ruotando attorno a una costellazione novecentesca dell'est europeo, forse per decostruire – ove ce ne fosse bisogno – il vecchio concetto di 'scuole nazionali'. Il brano d’apertura del concerto diretto da Alan Gilbert con i Berliner Philharmoniker, la "Sinfonia n. 4" (1992) di Lutoslawski, centenario della nascita quest'anno, conserva solo in zone definite – e perlopiù caratterizzate solisticamente – la scrittura semi-aleatoria che ne contraddistinse la prima maturità, incastonandola piuttosto in più compatte e narrative movenze sinfoniche che sono coerenti alla tendenza generale in quel periodo. Con il breve ma imprevedibile Concerto per violino "Erranza di una piccola Anima" di Janácek (completato postumo a partire dagli schizzi autografi), il tratto in comune era appunto il disegno formale, sorprendente e a bella posta sghembo: la scrittura orchestrale indugia su non ampie e nitide combinazioni timbriche, per affidarne al solista una armonica di grande difficoltà, ben padroneggiata dal bravo Thomas Zehetmair. Le straordinarie qualità interpretative dei Berliner Philharmoniker, già esaltate dagli episodi concertanti dei primi due lavori, sono emerse magnifiche nel Principe di legno di Bartók: diretta con molta energia ma senza trascuratezza nei particolari da Gilbert, la compagine ha valorizzato splendidamente la ricchezza timbrica e dinamica di una partitura poco eseguita forse per una certa vena allusiva (peraltro organicamente giocata da Bartók) che integra e ripensa stilemi disparati, da Wagner a Debussy; menzione speciale va all'inizio: i soli leggii posteriori degli archi generano un effetto spaziale che l’orchestra ha realizzato in modo magico, catturando sin da allora l’attenzione di un pubblico alla fine giustamente entusiasta.

Interpreti: Thomas Zehetmair, violino

Orchestra: Berliner Philharmoniker

Direttore: Alan Gilbert

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