Sognando l'Arizona

L'America da sogno dei Calexico al teatro Colosseo

I Calexico al teatro Colosseo (foto j.t.)
I Calexico al teatro Colosseo (foto j.t.)
Recensione
pop
Musica 90 Torino
24 Gennaio 2009
Joey Burns ringrazia l’Italia e l’Europa: «non sappiamo perché, ma qui da voi la nostra musica piace molto più che America». Possiamo tentare di dare una risposta, dopo le due ore dello splendido, generoso concerto dei Calexico al teatro Colosseo. Quella dei Calexico è una musica fortemente cinematica, visionaria; la colonna sonora di un immaginario. Un’America vista dall’Europa, insomma: il deserto come luogo mentale popolato di cactus e chitarre “twang”, vecchie Cadillac in rottami, trombe mariachi e grandi silenzi. Un film, praticamente, e tra i santini del gruppo del resto non mancano Morricone e Rota (esplicitamente omaggiati da Burns). Sarebbe però riduttivo paragonare i Calexico a una specie di “Orchestra di Renzo Arbore” impegnata ad esportare stereotipi dal nuovo mondo al vecchio continente: la musica del gruppo – e il recente “Carried to Dust”, onorato dalla trasposizione live, lo conferma – è ben più intelligente e emotivamente appagante del clichè su cui si costruisce. Il rischio “cartolina” non esiste, perché il deserto dei Calexico non è reale, è un soundscape da sogno americano. In fondo, un’operazione “world”: lo conferma la formazione della band radunata da Joey Burns e John Convertino: brasiliani, tedeschi, persino spagnoli (Depedro, chitarrista aggiunto alla band protagonista dell’opening act). L’impressione da colonna sonora deriva anche dal fatto – e questo è forse ciò che manca al gruppo – che le canzoni sono surclassate, messe in secondo piano dal sound. In altre parole, nella scaletta (e dal repertorio) è difficile trovare l’inno indimenticabile, da canticchiare tornando a casa. Affiorano, forse, “Sunken Waltz”, “Frontera”, e “Victor Jara’s Hands”, apertura dell'ultimo disco proposta come bis.

Interpreti: Joey Burns: voce, chitarra; Paul Niehaus: steel guitar, chitarra; Volker Zander: basso, contrabbasso; John Convertino: batteria, percussioni; Jacob Valenzuela: tastiere, tromba, vibrafono; Martin Wenk: fisarmonica, chitarra, sintetizzatore, tromba, vibrafono; Jairo Zavala (Depedro): chitarra, voce.

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