Si parte!

Fresu50: il viaggio comincia

Recensione
jazz
In nave per la Sardegna. Tratta Piombino-Olbia con la macchina nella pancia della MobyLine in barba alla discussa politica del caro traghetti. Del resto come poter essere nell’Isola pronti per il primo concerto di “!50” e per cinquanta giorni di viaggi altri.
Più che un viaggio è un trasloco. Con famiglia e valigie di cui una completamente dedicata alle partiture di tutti i progetti e una alle strumentazioni elettroniche comprese quelle di riserva.
Non si sa mai. In cinquanta giorni possono succedere tante cose e speriamo succedano tante cose. Stamattina mi sono svegliato nella campagna logudorese tra le querce piegate dal vento e i graniti che sanno di visi e di storie di bambino. La regista francese Marthe Le More è arrivata da Parigi ieri notte ed è pronta a filmare con la sua macchina da presa assistita durante tutto il tour da Antonio Cauterucci mentre il fotografo Gianfranco Mura si sta preparando a documentare il progetto per poterne poi ricavare un libro fotografico.
A Berchidda, nel cortile dell’Ex Cooperativa La Berchiddese (un caseificio in disuso oggi gestito dall’Associazione culturale Time in Jazz e che diventerà uno spazio riconvertito alla produzione culturale) fervono i preparativi con tutto il team che mi accompagnerà. Gianni Melis, Luca Nieddu, Luca De Vito, Fabrizio Dall’Oca, Cristian Buccioli, Franceschino Carta, Riccardo Sgualdini, Roberto Perisi… E poi Vic Albani che è il mio agente e Salvatore Corona con il suo staff che, da Oristano, ha curato non senza difficoltà tutta la parte logistica e organizzativa. E poi Antonio Leggeri che venderà i cd e le T-shirt disegnate da Edo e prodotte dal Laboratorio di serigrafica ‘Tessuto sociale’ della Coop C.H.V. di Mantova. Il carro delle energie è pronto ed oggi viene testato. Un sistema coraggioso ed avveniristico di produzione di energia mista tra eolico e solare che dovrà alimentare un carico massimo di 7.5 kw (3 per il suono, 3 per le luci al led e 1.5 per le strumentazioni sul palco) funzionando con un complesso sistema di trasferimenti da un luogo all’altro quando soprattutto il solare non renderà più la sua forza. Forza stavolta donata dalla somma di una rete intelligente di cooperazioni condotte SLO Foundation (Sustainable Life Opportunity), che per questo progetto ha messo insieme un gruppo di imprenditori illuminati e che nasce dalla mente di Tommaso Onofri. Domani in tutta Italia ci sarà il referendum sul nucleare. Oggi inizierà il progetto “!50” proprio da Berchidda che è il mio paese natale e noi diremo apertamente, come già hanno fatto i sardi in modo decido e finalmente uniti, che siamo contro il nucleare e a favore delle energie pulite e alternative.
Il giorno del mio cinquantesimo compleanno, nel testo preparato per La Nuova ho scritto che il vero compito di oggi, per i prossimi cinquanta anni se ci saranno, sarà quello di mettere la musica al servizio della vita. Vita che è sinonimo di dignità per l’uomo e rispetto per quel pianeta che è il testimone scomodo da lasciare ai nostri figli. Dignità che è sottolineata in seno ai “!50” dalla presenza in diversi concerti di Amnesty International, GOFAR, Cooperativa C.H.V. ed altre Associazioni di volontariato.
Stiamo posizionando nel già complesso calendario un intervento mattutino nel Carcere di San Sebastiano di Sassari e uno nel Carcere minorile di Quartuccio vicino a Cagliari. La data nell’ospedale di Nuoro è già decisa e così l’intervento nell’Ospedale di Bosa. Su altri navigheremo a vista ma saremo anche a Sa Illetta, il centro Tiscali di Renato Soru, la mattina dell’otto luglio. Abbiamo deciso che quel giorno sia la conferenza che il concerto serale in duo con Omar Sosa saranno streammati sul loro portale. E’ una bella mattina qui in Sardegna. Soleggiata e serena. Tra un po vado a parlare con Antonio meloni, il Direttore della Banda musicale Bernardo DE Muro dove sono nato, per decidere come impostare il concerto di domani sera assieme al mio Quintetto storico con Roberto Cipelli, Tino Tracanna, Attilio Zanchi ed Ettore Fioravanti con il quale apriremo i “!50”. Pare che si saranno anche le Majorettes e che si unirà a noi anche il mio amico pianista di Oschiri Antonello Mura con il quale ho suonato il primo blues nella sua cantina di Sassari. Il grande impegno economico dei Comuni si somma ai contributi della Banca di Sassari, Sardegna24 e altre piccole e coraggiose realtà sarde. Se le grandi aziende nazionali sembrano non volere investire sulla Sardegna noi invece vogliamo investire sulla nostra Isola, sui suoi luoghi e sulla sua gente certi di avere molto in cambio. Investire per ridare metabolizzando il ricevuto e lievitandolo con pochi gesti, parole, suoni e con la dignità che ci distingue.
“Cinquantanni suonati” dunque e senza dubbi. Perché altrimenti, come ho scritto nel pezzo che uscirà domani mattina sulla Nuova Sardegna, «le note si perderebbero al primo soffio di maestrale.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

jazz

La rassegna You Must Believe In Spring con Steve Lehman Sélébéyone, Mariasole De Pascali Fera e Tell Kujira

jazz

Si chiude l'ottima edizione 2024 del Torino Jazz Festival

jazz

Usato sicuro e un tocco british per il quarantunesimo Cully Jazz