Sesso, Tristano e videotape

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Recensione
classica
Opera Bastille Parigi
Richard Wagner
12 Aprile 2005
Almeno per coloro che alla "prima" di "Tristan und Isolde" erano seduti in platea, il mistero resta. Perché due eleganti signore hanno abbandonato la sala alla metà del primo atto dopo aver lanciato qualche gridolino? Che tale vistosa fuga sia da mettere eventualmente in relazione con l'abbandono da parte del lui e di lei nel maxi-schermo dell'ultimo brando di tessuto, lasciandosi così andare ad un nudo integrale gigantescamente sbattuto in faccia degli spettatori? Se così fosse, Peter Sellars sarebbe riuscito a raccogliere un altro scandaluccio (certo, modesto, ma meglio di niente). Però il pubblico parigino ne ha viste tante: scene di sesso (in scena) non sono mancate negli ultimi anni. Ma non saperemo mai cosa ha spinto le due signore ad uscire dalla sala. E il pubblico – tutt'altro che minoritario – che alla fine dello spettacolo ha salutato con fragorosi fischi Sellars e Bill Viola non è stato necessariamente vittima di ottusità reazionaria, ma magari semplicemente di noia e delusione. Fischiato in coppia con l'autore dei video e perfino quando è riuscito scortato dal bravissimo direttore Esa-Pekka Salonen, Sellars ha sconcertato per assenza. Fortunatamente, la locandina ci informa che ha firmato la regia. Avremmo rischiato di non accorgercene. La scena è ridotta ad una cassa nera, spostata da destra a sinistra della scena nel corso dell'opera. La recitazione, poi, parrebbe senza direzione. O almeno, lo speriamo visto che gesti convenzionali, visti tante volte, non mancano. Riuscita l'idea di qualche effetto stereofonico, spostando in punti diversi del teatro alcuni cantanti (come l'eccellente Yvonne Naef nei panni di Brangäne) o strumenti solisti. Ma si tratta di un'ovvia applicazione della concezione wagneriana. Sellars si è eclissato per lasciare il posto ai video di Viola? Quest'ultimo, però, ci aveva promesso immagini "evocative". Ahimè, spesso si è trattato di una descrizione aneddotica di quello che il libretto racconta già. Sovente ridondante, anche se non di rado assai affascinante (specie quando Viola mette in scena gli elementi-cardine del fuoco e dell'aria), il video appare come una versione costosa della tela dipinta settecentesca. Resta, comunque, la musica. Quella prodigiosamente resa dall'orchestra dell'Opéra National de Paris che raggiunge vette altissime grazie alla guida di Salonen. Quanti ai cantanti, la perfezione è stata di casa. In carriera da trent'anni, Waltraud Meier ha sedotto un pubblico in delirio. Degno compagno di viaggio, Ben Heppner. E Tristano approda trionfalmente a Bastille.

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