Savall per Vivaldi
Inaugurazione della stagione della Società del Quartetto
22 ottobre 2025 • 2 minuti di lettura
Conservatorio, Milano
Jordi Savall
21/10/2025 - 21/10/2025Tradizionale presenza alla Società del Quartetto, Jordi Savall ha inaugurato la stagione 2025-26 al Conservatorio di Milano con le sue Musiciennes du Concert des Nations, organico di giovani strumentiste, con la solista Alfia Bakieva, violinista di origine tartara. Una furia danzante, capace di trascinarle tutte in impennate violente come in pianissimi eterei. La formazione evoca inevitabilmente quella delle pute, le fanciulle abbandonate ospitate dall'Ospedale della Pietà a Venezia ed educate alla musica da noti maestri dell'epoca, primo fra tutti Antonio Vivaldi. Il concerto, per altro dedicato ad Alfred Brendel, vecchio e insostituibile amico del Quartetto, è stato tutto a firma del Prete Rosso. In apertura il Concerto per violino e violoncello RV 544, dove hanno fatto a gara e a baruffa Alfia Bakieva e Bianca Riener (cello) e ha subito suggerito che il Vivaldi letto da Savall è quasi materico, con dure e taglienti sonorità. Di seguito il Concerto per due violini RV565 che evoca il canto lirico e quello per quattro violini RV 580, il più noto dell'Estro Armonico, destinato poi alla trascrizione di J.S. Bach, a riprova che la musica eseguita all'Ospedale della Pietà girava per tutta Europa.
Nella seconda parte della serata Le quattro stagioni, dirette per la prima volta da Savall che (parole sue) le ha finora evitate per averle troppo ascoltate e spesso a suo parere in esecuzioni deludenti. Per l'occasione sono state accompagnate dalla lettura dei quattro sonetti attribuiti a Vivaldi, affidata a Olivia Manescalchi. Una scelta non proprio felice, perché i testi risultano parecchio leziosi e, trasformati in didascalie, distolgono la musica dalla sua funzione evocativa per obbligarla a farsi descrittiva. Ci è importato assai poco se a trillare fosse la tortorella o il cardellino, tanto più che la voce dell'attrice arrivava in sala impastata e poco comprensibile. Insomma un disturbo e nient'altro, che ha obbligato perfino a spezzare il temporale dell'Estate per informarci dell'arrivo di mosche e mosconi. L'ascolto avrebbe meritato maggiore attenzione perché l'esecuzione è stata di prim'ordine, con molte sorprese, una per tutte la sonorità acide degli archi all'attacco dell'Inverno.
Al termine lunghissimi applausi per Savall, per Bakieva e tutte le strumentiste che in modo gioiosamente irrituale si abbracciavano sul palco.