Quel giovanissimo Re Bello

Una novella del giovane Aldo Palazzeschi, il libretto di Siro Ferrone, la musica e la regia di Roberto De Simone: l'Università di Firenze si trasferisce nell'improbabile reame di Bironia per festeggiare i suoi ottant'anni con un esperimento operistico che ha impegnato studenti e docenti e l'orchestra e coro dell'Università.

Recensione
classica
Teatro Politeama Pratese PRATO
Roberto De Simone
26 Ottobre 2004
Nel regno di Bironia la regina si sfinisce di gravidanze ma il sospirato erede non arriva mai. La principessina ultima nata viene spacciata per maschio: diventerà Ludovico XIII, il Re Bello adorato dal popolo, sposato ad una reginetta-bambola ma più incline ai giovanotti della Guardia, tant'è che alla fine resta incinto: l'erede è assicurato, anzi due, due gemelli maschi, e il Re Bello può tornare donna e fuggire verso la libertà. Per celebrare gli ottant'anni dell'Università di Firenze è nato "Il Re Bello", su un libretto che il critico e storico del teatro Siro Ferrone ha tratto da una novella di Aldo Palazzeschi e la musica di Roberto De Simone, che ha curato anche la regia di questo esperimento unico nel suo genere a cui (scene, costumi, manifesto, programma di sala, gestione) hanno lavorato per mesi, con piccolo budget, gli studenti e docenti dell'ateneo e l'Orchestra (rafforzata da allievi della Scuola di Musica di Fiesole) e Coro dell'Università: com'è stato spiritosamente detto, un'opera nave-scuola; ma la navigazione è andata in porto. Sul godibile libretto che incrocia alla novella altri testi di Palazzeschi con svariati lacerti melodrammatici, De Simone scrive una partitura accordata allo scrittore fiorentino in una chiave ora neoclassica e parodica, ora marcatamente nostalgica, ricca di memorie di musica italiana dal Barocco al Novecento in cui dominano comunque gli splendori musicali settecenteschi. Il gioco dei riferimenti (dal coro alla Gabrieli all'intermezzo paraverista) è alquanto insistito, ma il genio di De Simone ha modo di balzar fuori: come nella bizzarra ricreazione di un'aria da opera seria con coro pronta a trasformarsi in una rap-tammurriata-street dance. In chiave barocco-futurista o di teatro di marionette anche le fantasiose scene e costumi di Gennaro Vallifuoco e Odette Nicoletti; tutto realizzato dagli studenti in una miscela di invenzioni Grandi Firme e fai-da-te. Giovane anche il cast, in cui spiccavano le voci di Valeria Ferri (il Re Bello) e Giuseppe Ranoia (il Maresciallo); e l'ansia del debutto è stata complessivamente sorvegliata grazie alla solida direzione di Nicola Paszkowski (il coro era preparato da Valerio Del Piccolo). Successo caloroso.

Note: Prima esecuzione assoluta Teatro Politeama di Prato, 26 ottobre 2004, ore 21; Teatro della Pergola di Firenze, 29 e 31 ottobre 2004, ore 21.

Interpreti: Il Re Vecchio Ludovico XII sovrano di Bironia: Leonardo Galeazzi; Conte Ercole Pagano Silf Maresciallo del Regno di Bironia: Giuseppe Ranoia; Regina Sofia Clementina Spifz Mai de Burgo Manero: Alain Aubin; Il Re Bello: Valeria Ferri (26, 29), Francesca Tancredi (31); Le sei sorelle: Valeria Ferri, Marialuisa Pepi, Susanna Piccardi, Francesca Tancredi, Antonella Ferrari, Elisa Frandi; Le sei orsoline: Alessandra Albanese, Elisabetta Caruso, Chiara Chisu, Stefania Fei, Alessandra Stoja, Elena Tricarico; Le novizie: Marta Bencini, Giulia Bravi, Laura Iannone, Sara Monsanti, Giulia Sadun, Chiara Traversari, Letizia Zaccheddu; Gastone: Paolo Romano; Le guardie: Alessandro Caricchia, Marco Caricchia.

Regia: Roberto De Simone

Scene: Gennaro Vallifuoco

Costumi: Odette Nicoletti

Orchestra: Orchestra e Coro dell'Università di Firenze

Direttore: Nicola Paszkowski

Maestro Coro: Valerio Del Piccolo

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