Pergolesi torna a casa

Il Festival Pergolesi Spontini si è inaugurato con un'edizione dell'Adriano in siria che presentava luci e ombra (ma più luci che ombre)

Recensione
classica
Festival Pergolesi Spontini Jesi
Giovambattista Pergolesi
09 Settembre 2007
Terza (e penultima) opera seria del ventiquattrenne Pergolesi, Adriano in Siria è stato affidato a un regista quasi altrettanto giovane, il trentenne spagnolo Ignacio Garcia: ma se il musicista sfoggia una genialità e una padronanza del mestiere precocissime, il regista appare ancora piuttosto impacciato. Colonne e mura diroccate e annerite dal fumo vogliono essere una denuncia dell'imperialismo e della guerra, un bersaglio facile e scontato, che ha il difetto di essere assolutamente estraneo allo spirito di questa musica. L'intricatissima azione è chiarita da una narrazione semplice e lineare, ma non c'è una sola idea che resti impressa nella memoria, ad eccezione del falco lasciato libero in volo, a simboleggiare la maestà e anche la rapacità dell'impero romano, mentre la costrizione dei popoli sottomessi è simboleggiata da un pesce rosso nella palla di vetro e da un pappagallino in gabbia, che fanno tanto interno piccolo borghese. Ottavio Dantone e l'Accademia Bizantina assicurano una resa strumentale eccellente ma con tempi serrati e ritmi scanditi valorizzano splendidamente le arie di sdegno e di furore, non altrettanto quelle liriche e affettuose. E i recitativi sono snocciolati come la lettura d'un atto notarile. Marina Comparato dà una linea vocale magnifica, fluida, nobile e scultorea ad Adriano, però il vero protagonista non è lui ma Farnaspe, un ruolo su misura per il mitico Caffarelli, che pretese che tutte le arie scritte da Metastasio per questo personaggio fossero sostituite da altre che gli dessero modo di valorizzare tutte le frecce al suo arco: Olga Pasichnyk, con voce educatissima ma flebile, ne dà una versione miniaturizzata. Gli altri rendono tutti in modo adeguato gli incanti belcantistici ed espressivi della musica di Pergolesi.

Note: nuovo all.

Interpreti: Farnaspe, Olga Pasichnyk; Adriano, Marina Comparato; Emirena, Lucia Cirillo; Aquilio, Francesca Lombardi; Sabina, Nicole Heaston; Osroa, Carlo Allemano

Regia: Ignacio Garcia

Scene: Zulima Memba del Olmo

Costumi: Zulima Memba del Olmo

Orchestra: Accademia Bizantina

Direttore: Ottavio Dantone

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Napoli: per il Maggio della Musica